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5 milioni di tartarughe “dimenticate”

5 milioni di tartarughe “dimenticate”

By Redazione

Minacciato anche lo svolgimento di “Tartarughe Beach”, la più grande esposizione mondiale dedicata alle tartarughe. Comunica Agostino Montalti, Presidente di Tarta Club Italia e
Consigliere Nazionale di FederFauna, che venerdì 31 agosto il Consiglio Direttivo del Tarta Club Italia ha deciso di intraprendere una dura battaglia legale su due fronti:
“uno per tutelare il corretto svolgimento della più grande esposizione mondiale dedicata alle tartarughe , denominata TARTARUGHE BEACH che quest’anno si svolgerà il 29 e 30 agosto
nei locali della fiera di Cesena, al quale, ripetutamente il Ministero dell’Ambiente sta tentando di snaturarne i fini; nata quasi esclusivamente come punto di riferimento e di incontro fra
appassionati ed allevatori, senza scopi di lucro, ora è costretta a trasformarsi sempre più in commerciale, ma con una situazione che rasenta l’assurdo se si considera che
l’Autorità di Gestione CITES non emette certificati CITES da oltre 3 anni.
Quindi si è venuta a creare una situazione tale per cui gli esemplari in commercio sono solo di provenienza estera, molto spesso di cattura e con altissime probabilità di malattie
pericolosissime come l’Herpes-Virus.
Tutto questo incentiva il bracconaggio, il mercato nero e la vendita di esemplari alloctoni(esotici). E pensare che in Italia abbiamo circa 5 milioni di esemplari in cattività.” “Il
secondo punto di battaglia sarà contro le assurde nuove norme che riteniamo non siano legali in diversi punti, come il non voler riconoscere da parte dell’Autorità di Gestione CITES
i centinaia di migliaia di esemplari nati in cattività, regolarmente denunciati dal 1992 ad oggi, nonostante siano stati riconosciuti dalla CITES del Corpo Forestale con tanto di lettere
protocollate.
Altra assurdità è data dal fatto che i proprietari di tartarughe che per un qualsiasi motivo non possano più detenere o gestire degli esemplari, non possano più ne
regalarli o donarli, senza dover sottostare a complicatissime e lunghe procedure burocratiche che scoraggiano anche i più volenterosi.
Non pochi i casi in cui si creano situazioni di maltrattamento di animali in quanto gli uffici territoriali del CFS non permettono ne lo spostamento ne ritirano loro gli esemplari. Di conseguenza
tante sono le richieste di aiuto che pervengono al Tarta Club Italia, che purtroppo ha le mani legate e può solo dare una mano nel facilitare la compilazione dei documenti.”

FederFauna

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