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ADUC: Prezzo politico per il pane? L'inizio della fine

By Redazione

Firenze, 23 agosto 2008. Il ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, ha una sua formula per combattere il caro-vita su alimenti base tipo pane e pasta, il prezzo politico: “…penso ad un
paniere in cui dovrebbero esserci prezzi di riferimento solo per determinati prodotti. Un numero limitato. Sono convinto che si debbano indicare caratteristiche e prezzo del pane comune e dello
spaghetto standard prodotto in Italia.” (Intervista al quotidiano “Libero” di oggi 23 agosto 2008)

Potremmo paragonarlo ad un capitano di vascello che, privo di piano e strumenti per la navigazione, procede a vista, senza poter vedere cosa lo aspetta dietro gli scogli che sta per evitare.

Una situazione in cui ci si infila quando, pur convinti e impegnati per il bene economico degli italiani produttori e consumatori, rincorrendo il quotidiano e cercando di valorizzare il proprio
governo del presente, si gettano le basi per peggiorare la situazione. Non sappiamo perchè il ministro Zaia intenda agire così, ma ben sappiamo che il peggior metodo per
impedire che un prezzo al dettaglio impazzisca, è ingabbiarlo, costringendo i produttori a divenire dipendenti dello Stato. Il prezzo sarà sicuramente bloccato, ma la
qualità di base peggiorerà: i consumatori esigeranno altro e i produttori offriranno merce con qualità diversa da quella base (migliore) fuori calmiere e
perciò con prezzi ancor più impazziti rispetto agli attuali; il sommerso crescerà così come l’evasione fiscale: sono i risultati di
uno  Stato percepito non come amico e complice del proprio benessere.

Eppure i metodi per evitare che i prezzi vadano alle stelle ci sono, soprattutto ora che i costi della materia prima nei mercati internazionali stanno calando ed è più
che manifesto che la lievitazione è solo frutto di speculazioni nei vari passaggi delle filiere. La defiscalizzazione: che può apparire pericolosa solo per chi ci
governa navigando a vista e non si rende conto che all’immediato calo di introiti per l’Erario, dopo poco tempo, siccome il mercato risponderà con più produzione e
più consumo, le nuove entrate arriveranno dalle maggiori quantità.

Il ministro Zaia, invece di pensare al proprio dicastero come un vascello isolato, se lo concepisse e lo governasse come parte di una flotta, dovrebbe mettere al primo posto l’azione di
concerto con gli altri colleghi, soprattutto quelli del ministero di Tremonti.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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