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Al Senato Dini, Scalera, Rossi, Turigliatto e Fisichella votano con la Cdl e battono il governo

By Redazione

“Non mi sembra un elemento straordinario”, così Prodi ha commentato le votazioni di questa mattina sulla Finanziaria, in cui l’esecutivo e la maggioranza sono stati battuti al Senato su
un emendamento di Giuseppe Valditara (An) che destina un fondo di 40 milioni di euro al dottorato di ricerca e che è passato con 161 sì, 152 no e 3 astenuti, dopo il parere
negativo espresso dal governo e dal relatore di maggioranza.

Dini, Scalera, Rossi, Turigliatto e Fisichella, infatti, hanno votato con la Cdl e, nonostante il leader dei Ld abbia dichiarato che continuerà “ad avere sempre, ora e dopo le mani
libere”, Prodi ha affermato di essere tranquillo: “Abbiamo preparato tutto bene, per domani sono fiducioso”.
In merito al sistema sanitario nazionale, invece, il Senato ha approvato l’abolizione del ticket di 10 euro sulle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (che costerà 834
milioni di euro per il 2008) e la proposta di stralcio avanzata Giovanni Legnini affinchè i medici indichino, per i medicinali di fascia C, non la marca da assumere, ma il principio
attivo ed i farmaci che lo contengono (compresi i costi).
L’Aula ha detto sì anche all’emendamento che istituisce un fondo per il risanamento degli edifici pubblici, in modo da annullare i rischi derivanti dalla presenza di amianto, mentre
è stata approvata la proposta di accantonamento all’emendamento presentato da Manzione e Bordon sulla class action, cui il governo ed il relatore di maggioranza avevano dato parere
favorevole.

Intanto continuano le ormai consuete minacce a Prodi. Questa volta a farsi avanti è Cossiga, che ha annunciato che non voterà contro la Finanziaria e si asterrà dal voto
finale se il premier dichiarerà in modo “chiaro e netto” e senza “risposte evasive” o “cretinate” che è contrario all’istituzione di una commissione d’inchiesta sul G8 di Genova:
“L’unica risposta da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri o da parte di un ministro da lui esplicitamente delegato, che mi soddisferebbe e mi farebbe desistere dal derogare alla mia
decisione di carattere generale di non votare più per la mia qualità di senatore a vita e di diritto, e di prendere parte alla votazione finale sulla legge finanziaria e di votare
contro – ha spiegato Cossiga – sarebbe una dichiarazione di questo tipo: «Il Governo ed io, quale leader della maggioranza, siamo contrari alla istituzione di una commissione d’inchiesta,
sia bicamerale che unicamerale, su i fatti del G8 di Genova e ci opporremo ad essa». Questa risposta mi puó essere data con una dichiarazione alla stampa o con una dichiarazione
nell’aula del Senato o anche in una lettera il cui contenuto sia autorizzato a rendere pubblico. Semplice, vero?”.

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