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Annata agraria 2007 in Basilicata

By Redazione

Ancora un’annata agraria in Basilicata sotto il segno negativo con una previsione della flessione della Produzione lorda vendibile (fonte Unioncamere-Prometeia) del 10,3 per cento, un ulteriore
calo di reddito per gli agricoltori che si somma a quello delle annate precedenti e qualche indicatore positivo per i comparti cerealicolo, zootecnia da latte e agriturismo.

E’ questo l’andamento in Basilicata dell’annata agraria 2007 secondo le prime proiezioni della Cia regionale che ha elaborato le stime in occasione dell’11 novembre, festa di San Martino che,
per antica tradizione, si fa coincidere con la fine dell’annata agraria e l’inizio della nuova. Il quadro di sintesi in attesa dei dati definitivi.

Cereali – La quotazione dei cereali è in crescita e buona la resa e il prezzo del grano, mentre i costi in aumento di sementi e concimi (in media il doppio rispetto al 2006) sono
ingiustificati e speculativi . In crescita la richiesta di materia prima da parte di molini e pastifici; tuttavia i consumi in Basilicata sono stazionari anche per la ingiustificata
lievitazione dei prezzi a partire da giugno scorso.

Zootecnia – Per la zootecnia da latte, dopo 6 anni, si è finalmente sottoscritto il nuovo accordo interprofessionale sul prezzo del latte bovino con un aumento di 42 centesimi
(più iva) a litro, anche se – a parere della Cia – bisogna rispettarlo e fare i contratti aziendali; ingiustificati gli aumenti di mangime e di foraggi sino al 60%; consumi contratti tra
il 10 e il 15% in particolare a partire da giugno scorso; la trasformazione del latte in azienda produce uno scarso valore aggiunto scoraggiandola e favorendo la cessione del latte a terzi.

Per la zootecnia da carne, il settore suinicolo conferma segni di crisi e di difficoltà; difficoltà anche nei comparti avicoli ancora per effetto dei noti eventi di
calamità sanitaria; in stagnazione le quotazioni delle carni ovine; buon andamento come è tradizione consolidate nelle nostre stalle le quotazioni delle carni ovi-caprine (sia
pure legate ai due periodi dell’anno “classici”, feste natalizie e di Pasqua); in calo i consumi di carne in Basilicata oltre il 10 per cento.

Ortofrutta – In questo settore, forse più di altri, si segnala un aumento esponenziale dei costi anche su plastica e carburanti ad uso agricolo, con incrementi sia pure più
modesti per le piantine. L’andamento complessivo è comunque da considerare migliore rispetto alle annate precedenti con buone rese e quotazioni di alcuni prodotto come nel caso di pesche
ed albicocche. Per gli agrumi buone le rese ma meno bene le quotazioni con mandarini ad appena 20 centesimi al kg.

Un autentico diastro per le colture orticole sia i termini di rese che di quotazioni e il clima sfavorevole ha fatto il resto penalizzando la maturazione delle produzioni. Disastrosa la
campagna dei pomodorini pregiati del Metapontino con drastico ridimensionamento del raccolto, mentre la campagna del pomodoro da industria (in particolare nel Vulture-Alto Bradano) è
andata secondo le previsioni con una contrazione del 30 per cento e con rese e quotazioni “accettabili”.

Sia per le orticole che per la frutta biologica, dove è stato individuato un canale di valorizzazione, si sono verificate “congrue” quotazioni.

Capitolo a parte per il peperone di Senise con contrazione del 30-40 per cento (120 quintali/ha contro una media di 200 quintali/ha prodotto fresco) nonostante le forti richieste extaregionali
del prodotto essiccato.

Per i fagioli, soprattutto di Sarconi e della Val d’Agri, andamento decisamente buono, qualità consolidata, quotazioni e consumi in crescita.

Per la frutta in guscio, in particolare le castagne del Vulture, le produzioni sono state inferiori del 50-60 per cento dovuto all’andamento climatico; circa 5 mila quintali prodotti nel 2007 a
fronte dei 20 mila media ultime annate; quotazioni 0,80 centesimi in aumento (20 per cento in più).

Settore olivicolo – L’annata si presenta di buona qualità ma di scarsa quantità con un ridimensionamento pari al 30-40 per cento rispetto all’annata precedente già
non favorevole. Si prevedono contrazioni di circa 2.000 tonnellate di olio. I Consumi sono in aumento tra il 3 e i 5 per cento, il prezzo del 10-15 per cento.

Settore vinicolo – Qualità ottima (forse una delle migliori degli ultimi anni) però con una forte contrazione delle produzioni sino al 40 per cento in alcune aree viticole
della regione. Consumi in aumento tra i 3-5%. Prezzi stazionari.

Settore vivaistico – Continua ad essere bloccato in termini di sbocchi e in sintonia on l sistema produttivo agricolo regionale: solo il 18-20 per cento del vivaismo destinato alle
ortive di serra è proveniente da vivai lucani; le arboree destinate al pieno campo solo il 3-5 per cento è per i produttori regionali; le quotazioni in flessione.

Settore forestale – Per questo settore sia una tenuta in termini di produzioni, con la produzione di legno ad uso domestico (non trasformabile) in crescita e una leggera contrazione del
legno pregiato.

Agriturismo – L’annata e l’andamento in Basilicata segnano un incrememto del 2 per centodelle presenze e del 5 per cento delle permanenze; in aumento coperti e vendite dirette.

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