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Best Italian Wine Awards, è il Trebbiano 2007 il miglior vino d’Italia

Best Italian Wine Awards, è il Trebbiano 2007 il miglior vino d’Italia

By Redazione

Vittoria meritata ma inaspettata.

Il Trebbiano è il miglior vino d’Italia, capofila di una lista con le 50 migliori etichette della Penisola.

Questo il risultato di Best Italian Wine Awards, manifestazione voluta dalla coppia Andrea Grigraffini-Luca Gardini, rispettivamente critico e sommelier campione mondiale. L’evento, pensato per
far conoscere all’estero il vino nostrano, ha visto la creazione di una giuria d’élite. Oltre ai due organizzatori, hanno infatti partecipato Tim Atkin, Enzo Vizzari, Daniele Cernilli e
Raoul Salama. La classifica sarà presentata lunedì alle 18 a Milano al Grand Visconti Palace.

Come prevedibile, la lista dei 50 presenta diversi pesi massimi del settore. Ecco infatti gli Amarone di Quintarelli e Dal Forno, la Marsala del Ventennale di De Bartoli ed il Ferrari del
Fondatore. Ancora, i Brunello di Casanova di Neri, Poggio di Sotto e di Biondi Santi ed il Clementi rosè di Ca’ del Bosco. Ma tutti sono dietro al Trebbiano 2007 di Francesco Valentini.

Il primo vino del Paese arriva da un azienda antica: aperta nel 1650, da allora è della stessa famiglia. Oltre al Trebbiano, dalle sue cantine escono due rossi, il Montepulciano ed il
Cerasuolo, oltre al “complementare” , cultivar Dritta, arrivato dalla Grecia 2000 anni fa.

A crearlo, Francesco Valentini, figlio d’arte che si definisce “Un artigiano il mio lavoro si fonda sulle materie prime, con interferenze minime, senza interventi chimici, lieviti innaturali e
controlli esasperati”.

Proprio questa voglia d’eccellenza porta a non vendere intere annate, considerate di qualità insufficiente: “Da tempo non metto sul mercato il rosso molti ripetono ad ogni settembre che
è l’annata del secolo. Ma come fanno a non accorgersi che è impossibile avere sempre annate straordinarie?”

Se non straordinaria, l’annata 2007, è stata più che valida, in quanto madre del primo vino della nazione. Così Valentini ricorda la stagione “Mai così siccitosa
negli ultimi tre decenni, alta gradazione alcolica e alta acidità. Il risultato è stato un vino di forte struttura e longevità, che abbiamo proposto dopo le annate 2008 e
2009, pronte prima”.

Oltre al clima, la vite: un vitigno unico, diverso dai fratelli d’Italia. E’ infatti “Il Trebbiano d’Abruzzo, un clone che si è acclimatato qui e che noi lavoriamo con la tecnica della
pergola per proteggere l’uva dai raggi del sole che picchia duro. Una pianta abruzzese da mille anni, ne scrisse anche Plinio nella sua “Storia naturale”.

Infine, riguardo alla propria tecnica, Valentini è modesto: “Il gran lavoro è in vigna, in cantina faccio poco, lascio al vino la libertà di esprimersi”.

Comunque sia, i giudici sono stati concordi, ammettendo come “Questo vino ci ha conquistato all’unanimità è insieme fresco e di lunga vita”.

Matteo Clerici

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