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Cartabellotta Kaput: video di solidarietà + Lettera Aperta a Crocetta…perchè?

Cartabellotta Kaput: video di solidarietà + Lettera Aperta a Crocetta…perchè?

By Giuseppe

crocetta-cartabellotta-300x260SCOOP ULTIM’ORA: oggi 9 aprile, atteso Matteo Renzi nel Padiglione 2 della Sicilia

 

Verona, martedì 8 aprile, 3° giorno di Vinitaly 2014: i “Moti Siciliani” a sostegno dell’ “ex” assessore all’agricoltura Dario Cartabellotta

Guarda il video con gli accorati appelli dei Siciliani  a Rosario Crocetta, Governatore della Regione Sicilia (CLICCA QUI)

 

Riceviamo dall’ufficio stampa IRVOS con preghiera di pubblicazione:
———- Messaggio inoltrato ———-
Data: 08/apr/2014 12:23
Oggetto: Lettera Aperta dell’Agricoltura Siciliana al presidente Crocetta

Signor Presidente,Solidarietà dei Siciliani a Vinitaly per Dario Cartabellotta
nel bel mezzo del Vinitaly, presente una “popolazione” di opinion
leaders  ieri mattina, assieme al Ministro dell’Agricoltura, il nostro
Assessore all’agricoltura, i vertici  di Expo 2015 ed i rappresentanti
stranieri del bacino del Mediterraneo,  ha dibattuto, programmato
ed ascoltato di sinergie, programmi e idee di investimento e sviluppo
condivise tra tutte le imprese vitivinicole siciliane con le istituzioni
su richiamate.

Questa mattina dalla Regione Sicilia, da Ella rappresentata, ci giunge
come un fulmine la notizia della  ingiustificabile defenestrazione
dell’Assessore Cartabellotta.

Dire che né noi né altri riusciamo a capire è poco, dire o pensare che
ella non conosce quanto esiste in itinere di programmi di investimenti,
sperimentazione, ricerca, tracciabilità dei prodotti, promozione e
sviluppo ci sembra che abbia dell’incredibile.

Siamo probabilmente ancora uno dei pochi settori strategici
dell’economia Siciliana : investiamo mentre nessuno investe, diamo
lavoro mentre tutti licenziano, esportiamo e diffondiamo nel mondo
una immagine positiva di Sicilia che molto raramente appare.  

Mentre il gioco è in corsa si cambiano uomini, quindi idee e
programmi, senza che Ella abbia neanche pensato di chiedere a chi
lavora senza clamore e senza sciocche manifestazioni di piazza la
benché minima opinione.

Presidente, torni indietro, ci creda!
L’imprenditoria vitivinicola siciliana non merita di essere ignorata
fino a questo punto.

Presidenza di Assovini Sicilia
Confederazione Italiana Agricoltori Sicilia
Confagricoltura Sicilia
AGCI Sicilia
Lega Coop Sicilia
Confcooperative Sicilia

                                      Redazione Newsfood.com

NOTE E INFORMAZIONI SUL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIA

Il presidente della Regione Siciliana, ai sensi dell’art. 21 dello Statuto autonomistico siciliano, è il capo del Governo regionale e rappresenta la Regione Siciliana.

L’attuale presidente della Regione Siciliana è Rosario Crocetta, nativo di Gela dove è nato nel 1951.
Parla 4 lingue: italiano, arabo, inglese e francese.
E’ stato sindaco di Gela nel 2002 e nel 2007.

Alle elezioni europee del 2009 risulta eletto al Parlamento Europeo nella circoscrizione Italia insulare, nella lista del Partito Democratico.

E’ stato primo vice-presidente della Commissione Antimafia Europea.
Fa parte del Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo.
E’ stato eletto Presidente della Regione Siciliana in seguito alle consultazioni regionali del 28 ottobre 2012.

Attribuzioni del presidente

Il presidente della Regione Siciliana può, ai sensi dell’articolo 9, comma 2, della Sezione II dello Statuto speciale, nominare, nel termine di dieci giorni dall’elezione all’alto ufficio (articolo 1 delle nuove disposizioni transitorie e finali dello Statuto), e revocare gli Assessori. Fra questi sceglierà un vicepresidente che lo sostituirà in caso di assenza o impedimento. In caso di dimissioni, di rimozione, d’impedimento permanente o di morte del Presidente, si procede a nuove elezioni entro tre mesi del presidente della Regione e dell’Assemblea regionale, ex articolo 10, comma 2, dello Statuto.

Per raggiungere la perfezione, le leggi regionali abbisognano della firma del presidente della Regione (che le promulga ai sensi dell’articolo 13, comma 2, dello Statuto) e dell’assessore al ramo. Il presidente, anche su voto dell’Assemblea regionale, può impugnare per vizi d’incostituzionalità davanti alla Corte costituzionale – il testo dell’articolo 30 dello Statuto riporta ancora la possibilità di adire l’Alta Corte. Tuttavia, la sentenza n. 38/1957 della Corte costituzionale ha rimosso l’organo trasferendo alla Consulta la competenza per le materie trattate dall’Alta Corte – le leggi e i regolamenti dello Stato, entro trenta giorni dalla loro pubblicazione, se violano le prerogative statutarie.

La decisione dei ricorsi amministrativi, avanzati in linea straordinaria avverso atti amministrativi regionali, spetta al presidente, sentito il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, ai sensi dell’articolo 23, comma 4, dello Statuto della Regione.

Il presidente, ai sensi dell’articolo 31, comma 1, del Titolo IV dello Statuto, provvede al mantenimento dell’ordine pubblico a mezzo della Polizia di Stato che, all’interno della Regione, dipende dal Governo siciliano (tale disposizione, però, non è stata seguita da nessuna norma attuativa e risulta disapplicata). Il presidente regionale può, altresì, richiedere l’intervento delle Forze Armate dello Stato. Il comma 3 del medesimo articolo, conferisce al Presidente la facoltà di proporre istanza al Governo centrale volta alla rimozione e al trasferimento fuori dall’Isola dei funzionari di Polizia. Anche tale disposizione, però, non è stato seguita da norme attuative ed è, quindi, inapplicata.

Al presidente della Regione Siciliana, ai sensi del decreto delegato n. 35/2004[7], recante “Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Siciliana relative alla partecipazione del Presidente della Regione alle riunioni del Consiglio dei Ministri”, è riconosciuto il diritto di partecipare alle sedute del Consiglio dei ministri in cui si trattano questioni riguardanti interessi dell’Isola, con diritto di voto deliberativo e rango di ministro.
Responsabilità del presidente

L’articolo 20, comma 2, dello Statuto, dispone che il presidente della Regione è responsabile delle sue funzioni davanti all’Assemblea regionale siciliana e al Governo centrale della Repubblica Italiana.

Per i reati commessi, sia da privato cittadino, sia nelle vesti di carica pubblica, il presidente della Regione non gode di alcun tipo d’immunità o guarentigia parlamentare e l’autorità giudiziaria può procedere nei suoi confronti senza bisogno di alcuna autorizzazione.
Mozione di sfiducia, sospensione e rimozione

L’Assemblea regionale siciliana può, ai sensi dell’articolo 10 dello Statuto e in conformità con l’articolo 126 della Costituzione, approvare a maggioranza assoluta dei suoi membri, una mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione. La mozione dev’essere presentata da almeno un quinto dei membri dell’Assemblea regionale e messa in discussione dopo almeno tre giorni dalla sua presentazione. In caso di approvazione della mozione, nei successivi tre mesi, si procede a nuove elezioni.

Ai sensi dell’articolo 15, comma 1, della legge n. 55/1990, il presidente della Giunta regionale è sospeso dalle funzioni dalla data del provvedimento che dispone il giudizio, ovvero dalla data in cui si presenta o è citato a comparire in udienza per il giudizio relativamente al delitto disciplinato dall’articolo 416 bis del codice penale, ovvero per i delitti di favoreggiamento commessi in relazione ad esso.

Con decreto motivato del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 8, comma 5, della Sezione I, del Titolo I dello Statuto, in ossequio a quanto disposto dall’articolo 126 della Costituzione, è possibile disporre la rimozione dall’incarico del presidente della Regione Siciliana, eletto a suffragio universale e diretto, quando abbia commesso o iterato atti contrari alla Costituzione, ovvero abbia tenuto gravi condotte contrarie alla legge o sussista pericolo per la sicurezza nazionale. Il decreto di rimozione è adottato dopo sentita la Commissione per le questioni regionali, composta da deputati e senatori, appositamente costituita e con l’osservanza delle leggi della Repubblica Italiana.

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