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Coldiretti: Clonazione, dall'Efsa un parere ambiguo

By Redazione

Un parere ambiguo che non allontana il rischio che sulle tavole dei cittadini comunitari arrivino carne, latte e formaggi provenienti da animali clonati e per questo occorre vigilare, sulla
produzione e sull’importazione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il parere definitivo espresso dall’Efsa alla Commissione Europea che nell’aprile 2007 aveva chiesto all’Agenzia
europea per la sicurezza alimentare “di valutare sotto il profilo scientifico la sicurezza alimentare e al Gruppo europeo sull’etica di aggiornare il loro parere sulla tecnica della clonazione
che si prepara a uscire dai confini della semplice ricerca”.

Siamo pronti ad una forte mobilitazione per impedire che arrivi sulle tavole una allucinante realtà di cui né le imprese, nè i consumatori europei
avvertono certamente il bisogno” afferma la Coldiretti chiedere che “al pari di quanto avvenuto negli Stati Uniti anche i grandi gruppi dell’industria alimentare nazionale si impegnino
formalmente a non utilizzare prodotti derivanti da animali clonati mentre l’Unione Europea deve introdurre chiari vincoli per impedirne l’importazione”. La clonazione – sottolinea la Coldiretti
– non è certo la strada giusta per colmare il deficit di materie che caratterizza alcuni produzioni che possono essere ottenute dalla normale attività di coltivazione
ed allevamento.

L’ indicazione dell’Efsa non contrasta con quanto già deciso in via definitiva negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration (Fda) che prevede addirittura – sottolinea la
Coldiretti – la libera circolazione degli alimenti frutto delle clonazioni come carne, latte e formaggi che non dovranno essere distinti dagli altri con etichette particolari, anche se non
ancora operativo. Gli esperti dell’Efsa, pur evidenziando che la ricerca effettuata è ancora limitata, che la situazione scientifica è ancora incerta e in costante
evoluzione e che gli animali clonati sono stati colpiti, in quanto a salute e benessere, in modo molto più severo di quelli allevati in modo convenzionale – rileva la Coldiretti –
hanno sostenuto che non ci sono indicazioni che sussistano differenze di sicurezza alimentare per latte e carne di animali clonati e della loro progenie.

Dopo oltre undici anni dalla scoperta della pecora Dolly, pubblicata sulla rivista Nature del febbraio 1997, la clonazione – riferisce la Coldiretti – riguarda infatti già molti
animali da allevamento e, tra l’altro, è stata annunciata la clonazione “stabile” di un maiale per quattro generazioni dal genetista giapponese Hiroshi Nagashima
dell’Università Meiji di Tokyo, mentre sperimentazioni sono state effettuate anche in Italia con il toro Galileo, la cavalla Prometea e anche con un muflone selvatico.

Il parere definitivo dell’Efsa, quindi, contrasta con le decisioni del Comitato etico dell’Unione europea che aveva espresso i propri dubbi sui cibi da animali clonati sostenendo che “al
momento il Gruppo Europeo sull’etica non vede motivi convincenti per giustificare la produzione di cibo da animali clonati o da loro prole”. Considerato “l’attuale livello di malattie e di
problemi di salute negli animali clonati, il gruppo etico” – riferisce la Coldiretti “ha espresso dubbi sul fatto che la clonazione animale per scopi alimentari sia giustificata eticamente.”

Se la netta contrarietà dei consumatori americani ha costretto le principali industrie alimentari statunitensi come la Dean Food a impegnarsi formalmente a non utilizzare il latte
prodotto da mucche clonate, secondo un sondaggio on line sul sito http://www.coldiretti.it in Italia una netta maggioranza del 55 per cento ritiene necessario che l’Italia e l’Europa proibiscano
sempre la possibilità di vendita di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati e ben il 36 per cento dei rispondenti chiede che l’Italia e l’Europa consentano la
vendita di questi alimenti con una etichettatura obbligatoria che permetta ai consumatori di distinguerli. Solamente l’8 per cento ritiene – prosegue la Coldiretti – che la scienza ha
dimostrato che questi alimenti sono perfettamente equivalenti agli altri ed è quindi necessario consentirne la vendita senza alcun tipo di indicazione, mentre l’1% non in grado di
dare una risposta.

La commercializzazione di carne, latte e formaggi proveniente da animali clonati ̬ Рconclude la Coldiretti Рun rischio inaccettabile che oltre ad un problema di scelta consapevole
da parte dei consumatori e di rispetto della biodiversità pone evidenti perplessità di natura etica che occorre affrontare prima che sia troppo tardi.

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