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Consumi: Pasqua, pasti in casa per 8 italiani su 10

Consumi: Pasqua, pasti in casa per 8 italiani su 10

By Redazione

Le prime stime previsionali della Cia calcolano una spesa alimentare media per famiglia di 150 euro, nelle prossime festività pasquali. Sulle tavole degli italiani “spariranno” in poche
ore circa 260 mila tonnellate di carne di agnello. Cresce il dato dei consumi vegetariani.
 
Nel periodo pasquale otto italiani su dieci mangeranno dentro le mura domestiche, spendendo non più di 150 euro a famiglia. In crescita, ma solo in valore e non in quantità, i
consumi alimentari, rispetto al 2009. E’ quanto emerge dalle prime stime effettuate dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che evidenzia anche come, nei prossimi giorni di festa, gli
italiani mangeranno 260 mila tonnellate di carne d’agnello, consumando così, in poche ore, circa il 50 per cento del consumo totale annuo di carne ovina.

I prezzi – secondo la Cia – dei prodotti più consumati in questo particolare periodo sono in salita. Nel dettaglio: avremo un aumento del 5% delle uova di gallina, dal 3 al 7% delle uova
di cioccolato e un 6,5% per le colombe. Questo, tradotto in fatturati significa circa 130 milioni di euro per le uova di gallina, 280 milioni di euro per le uova di cioccolato e le colombe e 600
milioni per gli altri dolci artigianali tipici.

Sul fronte delle nuove tendenze la Cia segnala la maggiore diffusione della Pasqua vegetariana, su cui ci dovrebbe essere una movimentazione complessiva di circa 200 milioni di euro. Infatti,
accanto ai menu tradizionali della pasqua italiana, fortemente basati sulla carne, si afferma sempre, in particolare negli esercizi di ristorazione, l’esigenza di proporre una scelta diversa con
dei piatti a base vegetale, come strudel di verdure, o carciofi ripieni, divenute queste pietanze simbolo della Pasqua alternativa.

Una parte del fatturato “vegetariano” -prosegue la Cia- è da attribuire ad una differente tipologia di consumatori, che si definiscono vegetariani, nell’accezione più ampia del
termine, ma in realtà sono “vegani”. La differenza tra questi due modelli di comportamento alimentare, è che i vegetariani eliminano dall’alimentazione ogni tipo di carne animale,
compresi pesci e crostacei, ma continuano a mangiarne i prodotti derivati, quali latte, uova e formaggi; i vegani, invece, rinunciano a tutti i prodotti di origine animale e anche ai loro
derivati.
 
Il menu “tradizionale”
 
Il menu tradizionale del pranzo di Pasqua è caratterizzato da diverse portate a seconda delle regioni. Nel Lazio inoltre c’è la particolarità della colazione abbondante e
salata con uova sode, pizza pasquale al formaggio, salame di tipo corallina e piatti inusuali per una colazione, come la coratella con i carciofi. Nonostante la diversità dei menu da
regione a regione, il secondo piatto a base di carne, per lo più d’agnello, è un punto fermo, un piatto comune a livello nazionale. Un menu tipico delle zone settentrionali,
può consistere in: antipasto di frittata col salame, per primo un pasticcio di tagliatelle, per secondo la torta Pasqualina, ripiena di erbe, ricotta e uova, per contorno carciofi alla
Cavour, per dolce torta di Pasqua. Nell’Italia centrale abbiamo: antipasto con Crescia, per primo tortelli alla maremmana, per secondo abbacchio al forno con patate, per contorno carciofi alla
romana, per dolce parrozzo di Pescara. Nell’Italia meridionale il menu variegato comprende: per primo tagliatelle con ricotta, per secondo pollo lesso con asparagi in salsa, poi sformato di
fagiolini, e per dolce agnello di marzapane.
 
Il menu “Vegetariano”
 
Il menu tipico vegetariano può consistere in antipasti di uova di vari tipi (uova sode al pomodoro, al caprino), per primo cannelloni di crepes, per secondo bocconcini di Seitan con
patate, per contorno carciofi alla triestina, per dolce colomba alla crema di cioccolato. Oppure, fantasia di verdure crude marinate, trofie alla crema di carciofi e noci, champignon ripieni di
tofu con purè di soia verde. Per quanto riguarda il dolce, l’Italia è famosa per le sue specialità come la pastiera campana, la pinza triestina, le scarcelle pugliesi.
 
Il menu  “Vegano”
 
Il menu vegano è ancora più intransigente e ristretto alle sostanze vegetali: per primo ci sono zuppa di cavolo al gratin e quiche al tofu, per secondo frittelle alla cipolla, per
dessert ci sono le polpette di riso dolci o la mousse di prugne.

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