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Continua la tortura mediatica contro la Mozzarella di Bufala Campana

Continua la tortura mediatica contro la Mozzarella di Bufala Campana

By Redazione

San Nicola La Strada (CE) – Il Consorzio per la Tutela della Mozzarella di Bufala Campana dice basta ai continui attacchi mediatici, che da alcuni anni si registrano ai danni dell’immagine
del prelibato “Oro bianco” campano. L’occasione è fornita da un’intervista al Financial Times di un imprenditore italiano che, in Brasile, alleva e produce ogni mese 170 tonnellate di
latte di bufala.

Che la mozzarella di bufala facesse gola agli appetiti imprenditoriali di tutto il mondo, questo già si sapeva, anzi i tentativi di imitazione, usurpazione della denominazione e
commercializzazione sono ormai una realtà, già da diversi anni negli Stati Uniti, in Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra, Germania, ma anche nel sud-est asiatico ed in sud-america
ci sono allevamenti e caseifici per produrre mozzarella, che viene messa in commercio con la stessa denominazione ‘mozzarella di bufala’ utilizzando, in maniera ingannevole, immagini di Napoli o
della Campania, oltre a richiami grafici al tricolore.

Ma quest’ultimo, ennesimo attacco mediatico ha un sapore diverso, quello di distruggere ulteriormente l’immagine e soprattutto l’economia della Mozzarella di Bufala Campana, in modo da
trasformare la DOP (Denominazione di Origine Protetta) in un prodotto generico, che tutti possano utilizzare, in tutto il mondo, senza nessun riferimento geografico, storico, di tradizione, di
qualità.

“Sfido a trovare un prodotto alimentare nel mondo, che sia più controllato della nostra mozzarella” dichiara – infuriato – Luigi Chianese, Presidente del Consorzio Tutela Mozzarella di
Bufala Campana, “sono almeno tre anni che la mozzarella dop viene associata ad eventi negativi, una serie di picconate alle fondamenta di un prodotto alimentare, che, solo grazie alla sua
straordinaria bontà e serietà dei suoi imprenditori, riesce a resistere a questa tortura mediatica, il cui unico obiettivo è quello di annullare un Consorzio di Tutela per
espropriarci della paternità”.

“Ma soprattutto, prosegue Chianese, che venga fatto il nome dell’azienda che trasformerebbe questo latte di bufala brasiliano, così da rimuovere l’ennesimo falso polverone artatamente
sollevato per offuscare l’immagine del settore, come già avvenuto nel caso della ‘mozzarella blu’. Sta di fatto che i penetranti controlli esercitati sulla Mozzarella di Bufala
Campana DOP escludono che il nostro contesto produttivo possa essere facilmente contaminato come anche le ultime notizie di stampa vorrebbero far credere. Non è possibile lasciare ancora
una volta un intero comparto – costituito da 120 caseifici, 2.000 allevamenti, 20.000 addetti – nell’ombra lunga di una notizia tendenziosa”.

“Infine – conclude Chianese – poiché il Consorzio è ancora una volta parte lesa, stiamo predisponendo, insieme ad un pool di avvocati, una violenta azione legale, al fine di
tutelare e difendere con le unghie, in tutte le sedi opportune, il prodotto Mozzarella di Bufala Campana DOP”.  

mozzarelladop.it
Redazione Newsfood.com+WebTv

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