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Dal Simposio all’Ultima Cena: il cibo secondo Lab Expo, Fondazione feltrinelli, Milano

Dal Simposio all’Ultima Cena: il cibo secondo Lab Expo, Fondazione feltrinelli, Milano

By Giuseppe

Copertina Lab ExpoDal Simposio all’Ultima Cena
A Milano vanno avanti le iniziative legate a Lab Expo, manifestazione promossa dalla Fondazione Feltrinelli
Che il mangiare non sia per l’essere umano semplicemente un bisogno fisiologico, bensì qualcosa di più, lo si sa da tempo immemore, se si pensa come, ad esempio, gli Antichi Egizi o gli Etruschi ma anche, naturalmente, gli antichi Greci dessero grande importanza per l’atto del simposio. Sostanzialmente da questo piccolo ma basilare assioma, partono le riflessioni che il professor Salvatore Veca, conduce nel secondo Colloquio, inserito nel ciclo di manifestazioni legate a Lab Expo.
Lab Expo è un grande evento, partito nell’autunno del 2013 e che si concluderà la prossima primavera, promosso dalla Fondazione Feltrinelli in vista di Expo2015, per “segnalare, certificare e sintetizzare il dibattito legato intorno al cibo”.

Salvatore Veca, antropologo di fama mondiale, afferma, nell’articolo di Antonio Cianciullo “Veca. Mangio dunque sono” (“La Repubblica” giovedì 4 dicembre 2014 pag. 56), sottolinea come “Partiamo dalle radici: dal Simposio di Platone all’Ultima Cena, l’atto di nutrizione si configura come un elemento fondante dell’identità di una popolazione o di un gruppo”.

Il laboratorio si articola in quattro grandi aree di analisi: il cibo come filiera, il cibo come cultura, il cibo come fonte di squilibri sociali, il cibo in bilico tra campagna e città. Ovviamente, come ammette anche lo stesso Veca, ognuna di queste aree tematiche “per la sua ampiezza e raggio, meriterebbe da sola almeno un libro. Bisogna cercare di tirare le somme, facendo un’operazione non facile, ma credo più funzionale per un quanto maggiore possibile fruizione da parte del pubblico”.

Simposio, vaso atticoUn argomento che sarà lungamente dibattuto sarà quello sul mantenimento delle tradizioni enogastronomiche. Infatti, se da un lato esse ne rappresentano, in un certo qual modo, la “vera natura”, dall’altro il cibo e le tradizioni legate intorno ad esso sono un incredibile “fionda” per far conoscere in tutto il mondo quel dato territorio, dando una fortissima spinta all’economia dell’area. “Il discorso è molto complesso, senza ombra di dubbio – afferma Salvatore Veca – Bisogna cercare di uscire dalla contraddizione per cui ci si dimentica delle tradizioni autoctone proprio per affermarle a livello internazionale. La soluzione c’è ed è semplice in teoria e difficile in pratica– continua l’antropologo –  Bisogna imparare a far convivere culture diverse senza permettere sopraffazioni. Locale e globale devono poter coesistere nello stesso tempo e spazio”.

Le iniziative di Lab Expo coinvolgono più di trenta studiosi, cento ricercatori, ottanta centri e quattro esperti di fama internazionale. I quattro esperti, impegnati in Talks presso le Sale delle Gallerie d’Italia, saranno il sociologo Harvey Molotch, il quale affronta il tema dell’innovazione sociale, l’economista Mushifiq de Mobarak, proveniente dalla Yale School of Management, esperto di sfide economiche e sociali, l’agroecologo Miguel Altieri della Berkeley University invece analizza le sfide intorno alla sicurezza alimentare ed infine, professore dell’Università di Strasburgo, David le Breton argomenta le sue tesi sulla dimensione del gusto in ambito antropologico.  Dopo questi eventi, mangiare non sarà più la stessa cosa.

Mattia Resto
Newsfood.com

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