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Emilia Romagna: la nuova legge regionale sull'agriturismo

By Redazione

“Si tratta di un testo che prevede, rispetto alle precedenti versioni, ulteriori miglioramenti in linea con le nostre richieste”. E’ il commento di Nazario Battelli – presidente della Cia
Emilia-Romagna – sul nuovo progetto di legge per la disciplina degli agriturismi, approvato dalla Giunta regionale e il cui testo sarà discusso a settembre dall’assemblea
legislativa. In sintesi la nuova normativa prevede vincoli per garantire la qualità, controlli e sanzioni, incentivi per aumentare la ricettività delle strutture e
promuovere la produzione agroalimentare regionale tipica.

“Riscontriamo alcuni elementi innovativi come, ad esempio, la previsione di 5 camere in più per le aziende aderenti a club di prodotto -  precisa Battelli – e un
coefficiente di crescita dei pasti legato al numero delle camere ( 2 per camera). C’è da segnalare, tuttavia, anche un elemento di criticità – prosegue- come il
persistente elemento di ambiguità presente nella definizione dello strumento di gestione dell’attività dei Club di prodotto stesso”.

Per la Confederazione emiliano romagnola il progetto di legge valorizza quindi l’agriturismo come elemento necessario per lo sviluppo del territorio, definendo condizioni anche impegnative per
le imprese che devono svolgere questa attività con caratteristiche di qualità e tipicità.

“La proposta di legge attua a nostro giudizio il principio della valorizzazione dell’attività agricola attraverso la multifunzionalità aziendale – dice Battelli – e le
diverse combinazioni di attività creano quel valore aggiunto di tipicità, legame col territorio e con le produzioni agricole aziendali che le stesse organizzazioni del
commercio auspicano”.

La legge impone quindi agli agriturismi obblighi superiori a quelli cui sono soggetti il comparto ricettivo e della ristorazione, con oneri effettivi ad essi corrispondenti.

“La nuova configurazione dell’ospitalità degli agriturismi, così come prevista, assume una dimensione simile al regime urbanistico e igienico sanitario alberghiero –
conclude Battelli – in particolare il legame con il lavoro agricolo, l’obbligo di utilizzo di prodotto proprio, a denominazione protetta e delle aziende agricole del territorio è
tale da evitare qualsiasi abbassamento di rapporto tra agriturismo e ambiente circostante”.

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