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Etichette alimentari: collocate male, lette poco

Etichette alimentari: collocate male, lette poco

By Redazione

Le etichette alimentari sono mal realizzati, il che si traduce in una loro sottovalutazione: le informazioni presenti sono così spesso ignorate dai consumatori.

Cosi spiega una ricerca dell’Università del Minnesota (Divisione di Epidemiologia e Salute), diretta dai dottori Dan Graham e Robert Jeffrey e pubblicata sul “American Journal of
Dietetic Association”.

Gli esperti hanno coinvolto 203 persone, rendendole protagoniste di una simulazione. Tramite PC, i volontari potevano acquistare 64 tipi di alimenti, mentre lo schermo visualizzava tre
informazioni: foto del prodotto, nome con l’indicazione degli ingredienti e tabella con le informazioni nutrizionali. In particolare, la tabella veniva posizionata in zone diverse dello schermo
a seconda del prodotto.

Il team di Graham-Jeffrey ha così rilevato come, a seconda della posizione, la tabella pesava più o meno. Se la tabella era al centro della posizione, veniva guardata fino al 30%
in più rispetto a quelle poste più lateralmente. Riguardo al testo, poi, le prime righe erano quelle più seguite.

Per chiarire, gli studiosi hanno intervistato i volontari. In base alle risposte, la maggioranza (33%) guardava meglio il contenuto di calorie, seguivano (31%) i grassi, lo zucchero (24%) ed i
grassi trans (20%). Pochi (9%) osservavano il conteggio delle calorie e pochissimi i componenti nell’insieme.

Infatti, concludono gli esperti, “I consumatori hanno un’attenzione limitata per le etichette nutrizionali .Sebbene la maggior parte dia uno sguardo alla tabella, in pochissimi osservano poi le
singole voci”.

Percio, suggerisce il gruppo dell’Università, i produttori dovrebbero migliorare, anche con trucchi grafici.

FONTE: Dan J. Graham, Robert W. Jeffery, “Location, Location, Location: Eye-Tracking Evidence that Consumers Preferentially View Prominently Positioned Nutrition Information”, Journal of
the American Dietetic Association Vol. 111, Issue 11, Pages 1704-1711, November 2011, doi:10.1016/j.jada.2011.08.005

Matteo Clerici

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