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Europa 7, Gentiloni: «Ora Governo non sia pilatesco»

By Redazione

«La decisione del Consiglio di Stato riconosce finalmente e definitivamente il diritto a Europa 7 di avere le frequenze necessarie a trasmettere. Ora il governo non può rispondere
in modo pilatesco».

Lo dichiara Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Partito democratico.

«La decisione odierna -diec- e’ interlocutoria dal momento che chiede al Governo, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 31 gennaio scorso, di rispondere alla
richiesta di frequenze di Europa 7».

«A questa richiesta -avverte Gentiloni- il governo dovrà rispondere senza accampare il pretesto della mancanza di frequenze libere. Nella scorsa legislatura il governo aveva
ipotizzato di trasferire in anticipo sul digitale Rete4 e una rete RAI, proprio per soddisfare i diritti di Europa 7 e aprire il mercato delle frequenze.
Sarebbe troppo comodo ora -osserva- dire che di frequenze non ce n’e’ e far pagare a dicembre ai contribuenti un risarcimento miliardario.

La decisione di respingere la richiesta di sospensione delle trasmissioni di Rete 4 era largamente attesa anche perché del giudizio in corso Rete 4 non era parte».

«Il problema -scrive- del regime italiano delle frequenze e del suo contrasto con la normativa europea, su cui il recente emendamento del Governo aveva tentato una maldestra sanatoria, e’
più che mai attuale e non potrà essere eluso», conclude Gentiloni che esprime,
infine, «soddisfazione per il via libera del Consiglio di Stato alla gara per le frequenze – la prima mai realizzata in Italia – da lui indetta alcuni mesi fa in qualita’ di ministro
delle Comunicazioni del governo Prodi».

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