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Friuli, gli OGM della discordia

Friuli, gli OGM della discordia

By Redazione

Il Mais OGM divide il Friuli provocando non pochi problemi a politici ed agricoltori.

Formalmente, la questione sarebbe già risolta: la coltivazione del MON810 è vietata da due norme, il Decreto interministeriale approvato nel luglio 2013 dai ministri De Girolamo, Lorenzin ed Orlando e e dalla moratoria regionale del 28 marzo 2014.

Tuttavia, le leggi non sembrano aver risolto la questione: come riassume Lino Roveredo, del Coordinamento tutela biodiversità FVG, “La nostra impressione è che, se da una parte si dichiarano contro gli OGM, dall’altra lasciano che si continuino a coltivare: in questo modo si possono così raccogliere dati e informazioni su questo tipo di coltura che altrimenti non potrebbero avere”.

Tutto ruota attorno al gruppo di agricoltori guidati da Giorgio Fidenato, che hanno impiegato parte dei loro campi per la semina del mais incriminato. Pronta la reazione della autorità: rispettando la moratoria regionale, gli uomini del Corpo Forestale hanno riscontrato la presenza del prodotto transgenico ed hanno sanzionato l’agricoltore per 40.000 Euro. In seguito, spetterà alle procure competenti (Udine e Pordenone) valutare le informazioni ricevute e notificare l’ordine di rimozione degli OGM.

Ma è una reazione incompleta, come ricorda Roveredo, Fidenato può fare ostruzionismo: nel frattempo, “Le le piante andranno in fiore, i pollini verranno trasportati dal vento e dagli insetti e la contaminazione dei campi vicini sarà inevitabile”. La conclusione del Coordinamento è netta: “L’intervento, per evitare danni, dev’essere fatto prima che le piante fioriscano: le piantagioni OGM devono essere rimosse subito”.

Il Coordinamento promette azioni di protesta e punta il dito contro l’assessorato assessore alle attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali, a loro dire colpevole di lassismo.

Contro questa accusa, il messaggio dell’assessore Sergio Bolzonello Egli condivide la preoccupazione: “In una regione come il Friuli Venezia Giulia, per la frammentazione della proprietà, la convivenza fra coltivazioni ogm e coltivazioni naturali e biologiche risulta impraticabile”; l’obiettivo deve perciò essere “Tutelare un modello di agricoltura basato su una pluralità di produzioni di alta qualità”.

Il problema è allora nei metodi da impiegare: per Bolzonello, “Abbiamo fatto tutto quel che ci era consentito fare, non possiamo intervenire direttamente nei campi OGM per tagliare le piante di mais MON810, la legge non ce lo consente. Nel caso in cui Fidenato si opponga all’ordinanza, rimane aperta la questione se costruire delle barriere che impediscano la commistione tra agricoltura biologica e OGM”.

 

Matteo Clerici

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