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I prezzi si impennano con perdita raccolti USA per maltempo

By Redazione

E’ sommerso dalle acque il 16 per cento del terreno agricolo dello Iowa, che è considerato il granaio degli Stati Uniti, con la perdita dei raccolti di oltre 810mila ettari di soia e di
530mila ettari di mais che aggravano la carenza di prodotti agricoli a livello globale e fanno aumentare i prezzi sui mercati internazionali.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’ondata di maltempo che ha colpito il Midwest degli Stati Uniti è destinata ad avere pesanti ripercussioni sull’economia
agroalimentare mondiale con il prezzo del mais che ha già raggiunto il massimo storico trascinando nell’aumento tutte gli altri prodotti agricoli di base, dal riso al grano, dalla soia
all’orzo, al Chicago Board of Trade.

Un andamento che, dopo il calo dei mesi scorsi, potrebbe rappresentare – secondo la Coldiretti – una inversione di tendenza con i prezzi delle materie prime agricole che riprendono ad aumentare
per effetto delle informazioni sugli andamenti dei raccolti mondiali minacciati da maltempo e siccità. Una conferma – precisa la Coldiretti – delle preoccupazioni espresse nel summit dei
Ministri delle Finanze in Sud Corea che nelle dichiarazioni finali hanno posto l’aumento dei prezzi agricoli insieme al credito e al rallentamento dell’economia americana tra le condizioni di
rischio per l’economia globale.

Dagli Stati Uniti – precisa la Coldiretti – partono il 60 per cento del granoturco, un terzo della soia e un quarto del frumento commercializzati a livello mondiale e, nonostante siano stati
coltivati 1,6 milioni di ettari in più rispetto al 2007, il maltempo ha vanificato tutte le attese di un incremento delle produzioni.

Difficoltà si registrano anche in altri Paesi produttori come in Cina dove si sono già verificati allagamenti e il Governo ha invitato i produttori a raccogliere subito tutto il
riso e il grano già pronti, per proteggerli dalle piogge torrenziali. Problema opposto – continua la Coldiretti – per l’Australia, ormai da due anni nella morsa della siccità. A
causa della perdurante mancanza di pioggia, il raccolto di grano non dovrebbe superare i 15 milioni di tonnellate, rispetto a una media di 17-18 milioni.

La maggiore vulnerabilità delle coltivazioni ai cambiamenti climatici, l’aumento del benessere in economie emergenti come la Cina e l’India e la crescita della popolazione si traduce –
sostiene la Coldiretti – in una maggiore richiesta di sicurezza alimentare dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Una situazione che richiede un cambiamento delle gerarchie all’interno
dell’economia e un ruolo piu’ centrale da svolgere per l’agricoltura che – sottolinea la Coldiretti – ha bisogno di politiche forti per garantire la disponibilità di cibo ad una
crescente popolazione mondiale. Occorre – conclude la Coldiretti – investire nella produzione agricola per dare stabilità ai mercati e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti
nelle diverse realtà del pianeta, dove le politiche di mercato devono valorizzare prima di tutto le produzioni locali per essere meno dipendenti dalle esportazioni.

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