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Il Salviatino presenta “Grappolo”, un’esperienza gastro filosofica

Il Salviatino presenta “Grappolo”, un’esperienza gastro filosofica

By Redazione

“Grappolo” è il ristorante de Il Salviatino e rappresenta una struttura che rispecchia fedelmente il concept dell’hotel di preservare e valorizzare le tradizioni toscane. Il ristorante
nasce per dare risalto all’autenticità della cucina locale: per questo motivo, il “Grappolo” più che un ristorante deve essere considerato come un luogo gastro filosofico dove
poter anche apprendere curiosità e informazioni sui prodotti tipici della zona.

Questo ristorante è stato chiamato “Grappolo” perché come il grappolo d’uva, rappresenta diverse realtà unite alla stessa radice concettuale: quella cioè di voler
completamente modificare l’esperienza culinaria di un hotel di lusso, che solitamente è piuttosto rigida e formale, se non addirittura poco divertente. Il Salviatino va contro tendenza,
e propone una nuova visione di ristorazione, un nuovo modo di mangiare. Sono infatti, diverse le possibilità per assaporare e gustare le specialità messe a disposizione dalla
propria cucina. A Il Salviatino vengono messe a disposizione degli ospiti diversi ambienti, diverse situazioni, in cui mangiare non sarà mai un’esperienza noiosa e dove il cliente si
troverà in una nuova dimensione di libertà.

“La Terrazza” è l’ambiente principale del ristorante, posizionato direttamente sulla terrazza dell’Hotel che gode di una splendida vista sui giardini all’italiana della villa e sulla
città di Firenze. Una seconda zona di ristorazione, solo per adulti,  è “Le Serre”, maggiormente appartata e più tranquilla che si trova nelle vicinanze delle serre de
Il Salviatino e che offre una vista sulle colline toscane. Se il menù è sostanzialmente lo stesso in entrambe le zone, con l’uso degli stessi ingredienti, tuttavia presso “La
Terrazza” si possono trovare le ricette toscane delle nonne, autenticità che si riflette anche nelle tecniche più tradizionali di presentazione dei piatti. A “Le Serre” i piatti
sono fondamentalmente gli stessi ma reinterpretati in chiave più moderna.

Un’altra location importante di ristorazione sono le camere stesse, dove il servizio di “In Room Dining” rispecchia gli stessi impeccabili standard dell’Hotel. Ciò che rende unico Il
Salviatino è che l’intera Villa può diventare una zona dove pranzare: a richiesta infatti, gli ospiti possono avere un tavolo predisposto per loro nel parco, sotto alberi
secolari, nei giardini all’italiana… In linea con questa filosofia di libertà,  i clienti de Il Salviatino possono anche decidere di provare i cibi della tradizione toscana in
alcuni ristoranti tipici di Firenze, ciascuno specializzato in particolari aspetti culinari della Toscana in assoluta autonomia e senza vedersi addebitare un costo aggiuntivo.

Il Salviatino non ha dunque uno o più ristoranti al suo interno. Offre un’esperienza gastronomica chiamata “Grappolo” fondata sull’idea di voler offrire diverse possibilità,
collegate tra loro, dove poter degustare cibi della tradizione toscana. A Il Salviatino credono  che i clienti non debbano essere limitati dalla tradizionale concezione di tempo e di
spazio delle altre strutture alberghiere, ma possano fruire della totale libertà anche nel cibo.

Saverio Sbaragli è il nuovo chef del “Grappolo”

Saverio Sbaragli è un giovane chef toscano, nato a Firenze nel 1974 e diplomato presso la Scuola Alberghiera Fiorentina A. Saffi. La sua carriera inizia in un piccolo ristorante a San
Gimignano; successivamente si sposta all’Excelsior e poi al Grand Hotel di Firenze. Decide poi di trasferirsi in Francia per acquisire maggiore esperienza in rinomati ristoranti gastronomici
come “La Terrasse” di Christian Morriset. Prima di far ritorno in Italia, per collaborare all’apertura del Grand Hotel Continental e in seguito del famoso Relais Chateaux “Il Pellicano” a Porto
Ercole, ha lavorato all’ “Arpege” di Alain Passard.

Dal 2003 al 2005 ha realizzato il suo sogno di lavorare presso la celebre “Enoteca Pinchiorri” – 3 stelle Michelin – di Firenze come Chef di Partie. Nello stesso periodo ha collaborato anche
con il “Gallopapa” a Castellina di Chianti che durante la sua permanenza ha ottenuto la prima stella Michelin.

Saverio Sbaragli lascia ancora una volta l’Italia per andare a Ginevra, dove ha collaborato all’apertura del Four Seasons Hotel Des Bergues, presso cui è rimasto per 3 anni. Il desiderio
di tornare nella sua terra madre, comune in ogni vero toscano lo riporta a Siena per la sua prima posizione come Executive Chef al Relais Chateaux de “La Collegiata”.

Ad oggi Saverio Sbaragli entra a far parte dello staff de Il Salviatino come Chef del “Grappolo”.

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