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Inquinamento “da plastica” dei mari, e dei pesci che arrivano sulle nostre tavole pieni di scorie plastiche tossiche

Inquinamento “da plastica” dei mari, e dei pesci che arrivano sulle nostre tavole pieni di scorie plastiche tossiche

By Giuseppe

Cordiali saluti,Secondo molti studi e ricerche di ultima pubblicazione la presenza di microparticelle di plastica nei pesci e sempre maggiore
Plasticamente il mare
Il binomio tra la plastica e i pesci può fare scaturire nell’immaginario collettivo due tipi di immagini. La prima è quella del sapore che determinate pietanze a base di pesce possono assumere in ristoranti non proprio irreprensibili dal punto di vista della qualità: in altre parole o l’orata sa di plastica oppure, ancora peggio, può risultare addirittura rancida. La seconda immagine, per le persone più sensibili ai temi ambientali, è quella delle frotte di poveri pesci letteralmente “soffocati” dalle reti di plastica usate per smistare le lattine di bevande varie. A queste due immagini, ambedue poco rassicuranti, bisogna aggiungervi una terza, forse, ancora più preoccupante: si tratta del fatto che la plastica, secondo i dati di numerose ricerche provenienti dai quattro angoli del Globo, pare sia entrata a buon diritto nell’alimentazione dei pesci.

Come riportano autorevoli siti di informazione(https://www.repubblica.it/ambiente/2014/06/23/news/la_plastica_nel_mare_che_finisce_anche_nel_nostro_cibo-89821207/ solo per citarne alcuni) gli enormi quantitativi di plastica -si ragiona nell’ordine almeno di migliaia e migliaia di tonnellata di materiale- che vengono immessi, dagli anni ’70 a oggi nel mare, poi improvvisamente, “spariscono”.

Pare che i pesci se ne nutrano, dato che di questi enormi quantitativi di materiale plastici non si hanno più traccia nei mari. Secondo ricerche incrociate, numerose microparticelle di plastica sono presenti nei pesci.  “Lo studio dimostra che  i pesci esposti ad una miscela di polietilene con inquinanti chimici bioaccumulano questi inquinanti chimici e sviluppano tossicità e patologie epatiche”, come ricorda Umberto Mazzantini (https://www.greenreport.it/news/inquinamenti/come-la-micro-plastica-contamina-il-pesce-che-mangiamo/ ) .

Dire che i pesci se ne cibano si traduce nel fatto che anche l’uomo è interessato a questo fenomeno, con naturali effetti negativi sulla propria salute. E secondo l’autore del libro inchiesta “Come è profondo il mare” (edito per Chiarelettere) Nicolò Carnimeo, la situazione del Mediterraneo è ancora più preoccupante, per la sua natura di mare “chiuso” a contatto con i fiumi del sud Europa e con le coste del Nordafrica, zone nelle quali la dismissione dei rifiuti è molto poco controllata. Le autorità dovrebbero quindi adottare norme più severe nello smistamento dei rifiuti perché non è più tollerabile questa situazione. Di questo passo addentare una spigola al forno in un ristorante oppure la paletta in spiaggia non avrà più differenza.

Mattia Nesso
Newsfood.com

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