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Lavoro minorile in calo, ma coinvolge 1 bambino su 7

By Redazione

L’istruzione sarà lo strumento fondamentale che consentirà di rompere il ciclo di lavoro minorile e la povertà e di sradicare definitivamente il lavoro minorile nelle sue
forme peggiori entro il 2016.
Lo ha reso noto l’Ilo che, in occasione della Giornata mondiale del lavoro minorile, ha diffuso i dati relativi a questa pratica e ha indicato le strade da percorrere per combatterla.
Come ha spiegato il direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia, l’obiettivo è “garantire il diritto all’istruzione di ogni bambino in modo che nessuno di loro debba lavorare per
sopravvivere”: “L’obiettivo – ha aggiunto Somavia – è un’istruzione di qualità per i bambini ed un lavoro dignitoso per gli adulti”.
Dall’indagine condotta dal Programma Internazionale sull’eliminazione del lavoro minorile dell’Ilo (IPEC) è emersa una riduzione del fenomeno: nel 2006, infatti, sono stati circa 75
milioni i bambini in età da scuola primaria che non hanno ricevuto un’istruzione, mentre nel 1999 erano stati coinvolti 103 milioni di bambini.
Tuttavia, nonostante la riduzione percentuale segnata negli ultimi anni, il lavoro minorile continua a coinvolgere un grande numero di persone, pari a circa 1 bambino su sette.
Nel corso del suo intervento alla novantasettesima Conferenza internazionale dell’Ilo, il Ministro del lavoro Maurizio Sacconi ha spiegato: “E’ nostro comune interesse che il “decent work” sia
considerato un obiettivo globale e, come tale, integrato nelle politiche e nelle strategie delle altre istituzioni multilaterali”.
«Lungo la nuova frontiera del rispetto dei diritti economici e sociali e, in particolare, dei principi e diritti fondamentali sul lavoro possiamo chiederci se non sia giunto il
momento di portare l’attenzione sul diritto prioritario alla salute ed alla sicurezza sul lavoro, facendone un diritto fondamentale universalmente riconosciuto a tutela della vita del
lavoratore, che purtroppo è spesso messa in discussione dalle pressioni competitive e dalla difficoltà di regolazione del mercato globale”, ha concluso Sacconi.

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