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Mandorla Filippo Cea dell’azienda di Francesco Armienti a Poggiorsini (Bari) – Alta Murgia Barese

Mandorla Filippo Cea dell’azienda di Francesco Armienti a Poggiorsini (Bari) – Alta Murgia Barese

By Giuseppe

Viaggio nel cuore dell’Alta Murgia barese- Le celebri mandorle di una nota cultivar territoriale fiore all’occhiello della giovane azienda agricola Armienti di Poggiorsini

 

Giovanni Mercadante

Il viaggio intrapreso durante il primo lockdown di marzo scorso, presentando le aziende lucane, (n.d.r. vedi Aziende Lucane in tempo di CoronaVirus) continua con la seconda ondata di ottobre, durante la cui pandemia ci si interroga sul futuro delle eccellenze agricole per i numerosi danni causati dal covid-19, definita la peste del secolo.

La forza di continuare le attività fortunatamente risiede in tanti giovani, le cui fresche energie danno linfa vitale al settore agricolo e a combattere questo flagello.

Il territorio dell’Alta Murgia barese è costellato da una eccezionale biodiversità in cui trovano felice simbiosi le tante imprese agro-pastorali che ivi vi operano. La nostra ricerca ha puntato gli occhi su un’azienda, giovane per la costituzione del suo fondatore, ma antica perché la famiglia è depositaria di un sapere e di conoscenze oggi alla 4^ generazione.

Parliamo del giovane dottore in Scienze e tecnologie agrarie Francesco Armienti, il più piccolo in una famiglia numerosa di professionisti (7 figli); il fratello maggiore medico radiologo in una grande città del nord Italia; il papà medico del paese, sindaco per 5 anni nel piccolo Comune di Poggiorsini fino ad ottobre 2019 località cerniera tra Puglia e Basilicata situato ai piedi dell’antico castello normanno del Garagnone crocevia dei Templari all’epoca delle crociate; in tempi non tanto recenti base aerea del 5° Corpo d’Armata USA durante il 2° conflitto mondiale per il decollo delle fortezze volanti impiegate per distruggere i siti bellici nazisti disseminati nel nord Europa.

Il giovane Francesco Armienti già da piccolo immaginava di continuare l’attività di famiglia, le cui conoscenze tecniche nella coltivazione della nobile mandorla blasonata col nome di “Filippo Cea” , suo scopritore vissuto nell’800, si erano sedimentate in seno alla famiglia. Il bisnonno, poi il nonno Felice e infine il papà Michele hanno sempre amato questo prodotto alimentare genuino, impiegato soprattutto in pasticceria ma anche in altri settori, come quello della cosmesi. La sua tesi di laurea l’ha discussa proprio sulla mandorla autoctona mettendola a confronto tra quella californiana e quella spagnola.

La mandorla Filippo Cea per le sue caratteristiche nutraceutiche nonché per la dolcezza è indicata da molti esperti nutrizionisti; l’elevato contenuto di acido oleico (74%) e acido linoleico (18,6%) sono elementi importanti nell’alimentazione umana. Inoltre, la presenza di grassi all’interno del frutto non è assolutamente nocivo per la massa corporea.

Anzi,  sono ritenuti interessanti in una dieta di dimagrimento. E’ noto che 20 mandorle al giorno sono il miglior metodo per ridurre il senso di fame e aumentare il proprio stato di benessere.

Questa mandorla, quasi a forma di cuore, trova impiego nelle preparazioni dolciarie, soprattutto nei casi di intolleranza al lattosio; è un prodotto molto usato nella pasticceria pugliese specialmente sotto forma di Pasta Reale e “torte rosate”, molto apprezzata anche dai produttori di torroni e confetti.  ed è ottima nella preparazione del latte di mandorla.
La mission di Francesco Armienti si concentra su tre elementi importanti: territorio, tradizione e biodiversità. Oltre alla passione per la coltivazione, ha pensato alla trasformazione e valorizzazione del prodotto.

 

 

Olio di mandorla Filippo Cea

La sede legale è a Poggiorsini (Bari), però il territorio di coltivazione si estende ben oltre incuneandosi nelle terre federiciane tanto care a Federico II di Svevia: Castel del Monte, in pieno Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Il 95% della sua produzione di mandorle è autoctona della cultivar “Filippo Cea” ; prodotto coltivato nel territorio dell’Alta Murgia. Per dare maggiore prestigio a questo gustoso prodotto ha partecipato al progetto della certificazione D.O.P./d’origine protetta, di cui sta seguendo l’iter al momento in stand by a causa della pandemia covid-19.

La biodiversità di cui si accennava prima è un altro passaggio che cura attentamente per la presenza di microrganismi che vivono nel territorio per evitare l’utilizzo di prodotti chimici.
E’ su queste tre parole chiavi che ruota la sua produzione. L’olio di mandorla è spremuto a freddo; altri derivati sono la “delicata di mandorla”; la crema di mandorla al cacao; la “pura di mandorla”, sono delle creme spalmabili confezionate in vasetti, da utilizzare prevalentemente nella cucina vegana, di origine vegetale.

L’azienda è a conduzione familiare; attualmente la sua produzione è ricavata da un numero di circa tredicimila piante estese su circa 50 ettari; fornisce i più prestigiosi ristoranti italiani ed esteri.
Francesco Armienti, orgoglioso del suo lavoro, afferma che l’olio di mandorla estratto dai suoi prodotti contiene alti valori nutraceutici: 2 cucchiaini contribuiscono ad abbassare il colesterolo.

Oltre alle mandorle non dimentica un altro prodotto che tiene a cuore: un vigneto di “primitivo” IGP Puglia che coltiva sotto il belvedere di Poggiorsini, dalla cui splendida terrazza si ammira l’incantevole paesaggio della fossa bradanica fino a scrutare all’orizzonte il massiccio vulcanico del Vulture, terra del pregiato e tosto vino Aglianico.
Nei suoi progetti c’è la costituzione di un museo dedicato alla mandorla, al momento in stand by sempre per le limitazioni ministeriali imposte dal covid.

Azienda Agricola Armienti
Telefono:+39 389 4845441
+39 349 6875721
Email: info@armientibio.com

 

 

Giovanni Mercadante
Newsfood.com
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Giovanni Mercadante

Giovanni Mercadante

Giornalista freelance, studioso di storia e araldica, interprete traduttore di tre lingue, esperto di ricerche di mercato e know-how tecnologico.

Corrispondente da Altamura per Newsfood.com
Altamura, capitale dell’Alta Murgia Barese

 

 

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