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Michele Santoro porta Patrizia D’Addario in RAI in prima serata

Michele Santoro porta Patrizia D’Addario in RAI in prima serata

By Redazione

25 settembre 2009 Articolo tratto da: italiainformazioni.com
Se la incontrate in un salotto importante o ad un convegno con professori che fumano la pipa e si lasciano scivolare gli occhialini sul naso, non potete fare a meno di regalarle uno
sguardo.
Furtivo se siete timidi, indulgente e pieno di sospiri se siete in credito con l’altro sesso.
 Ove vi capitasse anche di scambiare quattro parole con lei, la vostra percezione iniziale, di trovarvi accanto ad una persona elegante e colta, troverebbe una conferma.
Ma appena ascoltato il suo nome vi guardareste attorno e provereste un certo imbarazzo.
Si tratta, infatti, di Patrizia D’Addario, la più celebre escort d’Italia e d’Europa, colei che – secondo quanto ha raccontato – ha trascorso una notte d’amore – si fa per dire – con il
più importante italiano del momento, Silvio Berlusconi.
Ieri sera, in prima serata, Michele Santoro ha regalato all’Italia che vuol sapere ciò che succede nelle camere da letto dei potenti – figuriamoci in quelle che possono vantare un lettone
donato da Putin – un presente davvero ragguardevole, l’intervista con Patrizia D’Addario.
 
L’abbiamo seguita con curiosità, attenzione e – lo confessiamo – con indulgenza.
La conversazione fra il giornalista, che l’ha intervistata, ci è apparsa assai dignitosa, al punto da farci dimenticare che a parlare era una escort, cioè una signora che si
accompagna per denaro a uomini importanti e, ove lo ritenga, fino nelle camere da letto.
L’indulgenza è stata tale che quando il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, ha commentato l’intervista, mettendo in luce, perché nessuno lo scordi, che si tratta di una
prostituta, ci ha dato fastidio.
Molto fastidio.
 
Perché, ci siamo detti. Per il fatto che avrebbe sbugiardato Berlusconi e raccontato per filo e per segno che cosa è accaduto fra lei e il capo del governo in uno dei palazzi di
rappresentanza della nostra Repubblica?
Oppure perché ha ragionato con proprietà di linguaggio, tranquillità e senza falsi pudori, di sé, del suo modo di essere, di ciò che fa, del come lo fa e di che
cosa le è capitato con il Presidente del Consiglio ed il suo “amico”, procacciatore di compagnie femminili, Giampaolo Tarantini?
Siccome non abbiamo preso appunti, dobbiamo ricorrere alla nostra memoria, la qualcosa non è il peggio che possa capitare, perché la memoria seleziona i contenuti in modo
democratico, senza farsi fuorviare dai nostri bisogni urgenti.
 
Ciò che ricordiamo è una risposta, molto semplice, eppure importante alla domanda del giornalista-intervistatore sulla qualità delle presenze nelle feste di Palazzo
Grazioli.
Veline ed escort o solo escort?, chiede il giornalista. E lei: “Perché, c’è una differenza?”, risponde Patrizia D’Addario con una semplicità disarmante, che coglie
impreparato il suo interlocutore.
“Ma una escort…”, prova a incalzarla il giornalista.
E Lei: “Una velina che per giungere al successo fa le stesse cose che faccio io, è diversa da me?”, risponde la D’Addario.
E’ una vecchia questione quella proposta da Patrizia D’Addario. Vendere se stessi, il proprio corpo e la propria anima, sui marciapiedi o nei salotti, davanti ad una cinepresa o in uno studio
televisivo, è la stessa cosa oppure bisogna fare dei distinguo?
 
Patrizia D’Addario non si difende ma vuole che si rifletta sul fatto che il rigore etico non debba essere applicato solo alle escort, ma anche alle veline ed a tutti coloro che “si vendono”, per
poco o per molto non cambia niente.
Quanto alla pruderie che l’intervista a Patrizia D’Addario suscita, beh, è abbastanza normale.
Si tratta di una bella donna, escort o non, una “signora” che è entrata in confidenze, seppure per poco, con l’uomo più potente d’Italia.
E’ logico che gli italiani fossero curiosi di conoscerla. E il fatto che abbiano potuto avere notizia di lei solo attraverso Chi, una rivista della galassia Berlusconi, era una anomalia, ancora
una, dell’informazione nazionale.
Per il resto, la puntata di Annozero, con l’unica eccezione delle vignette di Vauro, è apparsa tremendamente noiosa.
Michele dovrà “leggere” con più attenzione il suo talk show, non può confidare sui fans antiberlusconiani e sul battage che ha preceduto la prima puntata, per reggere in
futuro, il peso dell’audience.

Riportiamo questo articolo tratto da Italiainformazioni.com , bell’articolo e scritto anche bene ma sul contenuto e su cosa si dimostra interessato “l’Italiano medio” c’è poco da die, anzi
nulla.

Redazione Newsfood.com Nutrimento&nutri-Mente

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