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Mombercelli, dove c’era la Sagra dell’arcicioc -Carciofo piemontese

Mombercelli, dove c’era la Sagra dell’arcicioc -Carciofo piemontese

By Redazione

Asti, 3 giugno 2013

Pomeriggio di Lunedì 27 maggio, sto tornando da Torino, esco al casello di Asti ovest per andare verso Calosso.
In città mi fermo per un caffè e con una certa meraviglia, passando davanti ad un negozio di frutta e verdura, vedo in bella mostra un paio di cassette di carciofi. Non è
così strano vedere carciofi in questa stagione ma quelli in vetrina erano “piemontesi, senza spine”, e lì ho incontrato anche il produttore, Ezio Ferraris di Mombercelli, che li
avava portati al verduriere.
Che bei ricordi: da bambino, in campagna con nonno Biagio, li mangiavo per colazione “puciati” nell’olio. 

Ne ho acquistati 5 ad un Euro l’uno (a casa mi sono accorto che non erano 5 ma solo 4 di dimensione normale e uno piccolo come una noce: mi ha fregato, per questo non cito il nome del negozio,
non se lo merita!).

Era da un po’ che non vedevo più gli “arcicioc” piemontesi! Ormai vengono coltivati dai nostri contadini per uso personale ma Ezio mi ha fatto scoprire che a Mombercelli si coltiva ancora
il Carciofo della Val Tiglione, c’era anche una sagra: La Giornata del Carciofo, “Sagra del Carciofo Valtiglione”, ma da un paio d’anni non si fa più. Peccato!
Ezio Ferraris è un contadino-artista, in realtà è anche un bancario che insieme alla moglie insegnante, ha pensato bene di dedicarsi alla terra ed al suo territorio. Produce
vino, ortaggi, frutta e realizza opere d’arte utilizzando elementi legati al mondo del vino.
Ma lascio che sia lui a raccontarci della sua vita ed in calce all’articolo vi sono alcune note sul Carciofo piemontese della Val Tiglione.

Inizio messaggio inoltrato:
Da: EZIO FERRARIS
Oggetto: ORTODELBISAVOLO
Data: 28 maggio 2013 00:47:48 CEST

Ezio Ferraris:
Fin da piccolo ero affascinato dai nostri territori di Agliano Terme completamente vitati del miglior Barbera d’Asti dell’Astesana.
Da li ho iniziato a scegliere gli elementi che avevo intorno. Ho girato tutta la provincia di Asti per 30 anni alla ricerca di ceppi significativi di vecchie radici di vite di una varietà
ormai introvabile. Da lì la collezione “Artevite” esposta per 7 anni nel castello di Grinzane Cavour come pezzi di storia irripetibile della viticoltura di Langhe e Monferrato. Ogni tanto
partecipo a mostre di eventi legati al mondo del vino, attualmente sono esposti nella nostra cantina del 1787 con giochi di luce e musica di sottofondo.

Contemporaneamente ho iniziato a dipingere con gli elementi del vino: bucce in fermentazione, fecce, depositi, e vini invecchiati come Nebbiolo, Barbera , Grignolino e Freisa. Da qui la
collezione di nudi femminili “Donne di Vino”.

Nel 2003 ho comprato un appezzamento sul Bricco dei 31 paesi: da li si vedono 31 campanili, lo spettacolo delle Alpi e dell’appennino Ligure.

Da quel terreno, limo-sabbioso ideale per il carciofo ho pensato di continuare la tradizione del comune di Mombercelli: la “Sagra del Carciofo Valtiglione” :da 2 anni non piu’ allestita per
scarso interesse nonostante gli ottimi riscontri gastronomici.

Sempre su questo bricco mi sono costruito un “Pensatoio” ideale per meditazioni esistenziali: facciamo anche delle degustazioni notturne degustando i vini provenienti dai vigneti visibili
sottostanti. (dalle ore 8.00 alle 12.00).

Un piccolo assaggio di ciò lo può vedere sul mio sito: http://www.donnedivino.it – Nel sito c’è anche il collegamento all’ORTODELBISAVOLO.

Sono a disposizione -previa prenotazione- per una visita in azienda per vedere di persona gli elementi artistici e magari “parlare” di eventuali sviluppi per il carciofo di Mombercelli, una
realtà nascosta con un ottimo potenziale per il nostro Piemonte.

Siamo sul Bricco dei 31 paesi, il punto più alto e panoramico delle dolci colline a sud di Asti, terra di vigne e vini pregiati.

Nel contesto di questa inusuale galleria d’arte all’imbrunire potrete degustare gli ottimi vini della Azienda Agricola Roberto Ferraris.

In attesa di poter far ripartire la Sagra del Carciofo, vi aspettiamo al Bricco dei 31 Paesi a Mombercelli, Fraz. Moncucco; 30 m. a destra dopo il numero civico 39

Ezio Ferraris 

Per la prenotazione
Tel. +39 333 7529850
Email:info@donnedivino.it

(La Sagra dimenticata, da riattivare)

14 MAGGIO anno 2011- Giornata del carciofo (Arcicioc)
La Pro Loco organizza, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, una esposizione dei carciofi prodotti nella zona. In un suggestivo mercato allestito sulla piazza del Comune è
possibile acquistare e degustare carciofi e altri prodotti tipici locali: vino, grappe , miele, torrone, dolci, confetture, ortaggi e fiori Nel salone della Pro Loco si pranza con menù a
base di carciofi.

CARCIOFO DELLA VAL TIGLIONE: Articiocc, articioch, articioch
Il Carciofo della Val Tiglione è prodotto particolarmente a Mombercelli, in Val Tiglione (Asti) ed è raccolto nel mese di maggio.
Conosciuto localmente come Carciofo del Sorì è una varietà senza spine. Le parti tenere (brattee, di colore verde cinerino tendente al violetto, sono ben serrate) hanno
sapore delicato, senza retrogusto di cardo selvatico. La pianta è molto vigorosa, può raggiungere i 150 cm di altezza, produce fino a 10 “frutti”, capolini ovoidali allungati con
leggera depressione sulla parte apicale, di calibro decrescente, da 9 a 3 cm.
Può essere mangiato crudo o cotto, viene utilizzato in piatti tradizionali del territorio. 

Note (Dal sito Regione Piemonte)
Il carciofo è pianta assai rara sul nostro territorio, e più facilmente riscontrabile nelle regioni centro-meridionali e nella Liguria, poichè teme il gelo invernale, ma
fin dal XV secolo un particolare specie di questa pianta si è ambientata in una zona del Monferrato, a Mombercelli.
Il carciofo piemontese ha caratteristiche particolari, adatte all’ambiente di media collina dove sono presenti influssi di aria proveniente dalla vicina Liguria. Grazie alla particolare
composizione del terreno ricco di residui fossili marini diventa tenero e gustoso, per questo lo troviamo sul mercato di Mombercelli, che fin dall’epoca del Medioevo si tiene il lunedì
nella piazza del paese.
Il nome deriva dai racconti di antiche leggende della tradizione contadina monferrina legate al mondo delle Masche, o Streghe, ed alle alchimie medicinali che queste producevano.
Il carciofo e’ una tipica pianta degli ambienti mediterranei vegeta in un clima mite e asciutto. Teme gli sbalzi di temperatura e le brinate. Il suo ciclo naturale e’ autunno-primaverile: alle
prime piogge autunnali le gemme del rizoma si risvegliano ed emettono nuovi getti. I primi capolini sono emessi verso la fine dell’inverno, a partire dal mese di febbraio. In tarda primavera la
pianta va in riposo con il disseccamento di tutta la parte aerea. 
La cucina del Piemonte valorizza molto questo ingrediente, Il basso contenuto calorico del carciofo fa si’ che sia speciamente indicato nelle diete dimagranti. I fiori, come quelli del cardo,
contengono il lab-fermento (chimosina), che si usa come caglio del latte.

Giuseppe Danielli

Direttore e Fondatore

Newsfood.com

 

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