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Moscato di Scanzo

Moscato di Scanzo

By Redazione

Il Moscato di Scanzo è un vino passito di grande pregio, prodotto con uve autoctone a bacca rossa delle colline bergamasche di Scanzorosciate. L’antica tradizione produttiva di
questo vino, di cui si trovano tracce già nel I secolo a.C., è stata riconosciuta nel dicembre del 1993 con l’ottenimento della denominazione di origine controllata “Moscato di
Scanzo o Scanzo Passito”, come sottozona del Valcalepio.

A seguito di questo importate riconoscimento, è stato fondato il Consorzio per la Tutela del Moscato di Scanzo, con lo scopo di valorizzare e promuovere la conoscenza di questo
vino passito. Il Consorzio ha ottenuto nel 2002 una denominazione non più legata al Valcalepio. In un secondo momento, il Consorzio ha richiesto una denominazione superiore, al fine di
riconoscere ed esaltare la particolarità di questo raro Moscato nero. Con il D.M. del 28 aprile 2009, il Moscato di Scanzo ottiene la Denominazione di Origine Controllata e Garantita
(DOCG), divenendo in tal modo la prima DOCG di Bergamo, la quinta della Regione Lombardia, nonché la più piccola DOCG d’Italia.

Il Moscato di Scanzo è uno dei vini più antichi d’Italia, prodotto dal vitigno autoctono del Moscato Nero, da cui si ottiene un passito di nicchia, raro e prezioso,
apprezzato nel tempo proprio per la sua incredibile ricercatezza.

La coltivazione della vigna è consentita in una limitata area geografica, che comprende le colline del comune di Scanzorosciate (BG), caratterizzate da un terreno di origine morenica, in
cui si trovano particolari pietre bianche, dette “Sass de Luna”, che assorbono il calore del sole durante il giorno e lo trasmettono alle viti per rifrazione nella notte, contribuendo in
maniera fondamentale a definire la particolare identità di questo vino.

La vendemmia avviene in un periodo successivo rispetto ad altri vigneti, fra la fine di settembre e ottobre: Le uve, attentamente selezionate, vengono fatte appassire per un periodo che va da
20 a 50 giorni su graticci e anche in ambienti condizionati con temperatura non superiore ai 15 gradi. La pigiatura rappresenta una delle fasi più importanti e delicate, in cui viene
determinato il particolare equilibrio tra alcool e zuccheri rimasti, evitando di compromettere i profumi. La macerazione, che dura al massimo 5 giorni, è seguita dalla svinatura e dal
travaso in una vasca differente; si procede poi alla fase della fermentazione, dove il mosto precedentemente ottenuto viene posto in recipienti di acciaio inox o vetro. Dopo l’illimpidimento,
il travaso e l’affinamento, giunge infine il momento del riposo: il vino dovrà invecchiare per almeno due anni, nei contenitori di vetro o di acciaio, prima di poter essere
imbottigliato. In bottiglia può essere conservato anche per lunghi periodi, purchè vengano mantenute condizioni ambientali favorevoli.

Grazie a questo complesso processo produttivo, si ottiene un vino intenso, di colore rosso rubino carico, che può tendere al cerasuolo con riflessi granati. Si presenta estremamente
profumato all’olfatto, speziato con sapori di prugna, frutti di bosco, rosa canina, marasca e salvia sclarea, e con un retrogusto amarognolo, tipico dei moscati. L’odore è delicato,
intenso e persistente, e il sapore dolce e gradevole dona a questo vino un gusto armonico, con un leggero retrogusto di mandorla. Il Moscato di Scanzo va servito in piccoli calici per vini da
dessert, a una temperatura di 16°; l’abbinamento ideale è con formaggi erborinati e pasticceria secca. In quanto vino da meditazione e grazie alla sua persistenza, è ottimo
anche gustato da solo.

Recentemente il Consorzio del Moscato di Scanzo ha dato il via ad una serie di iniziative volte a promuovere e valorizzare il suo raro Moscato nero: sono state incrementate le attività
di sperimentazione e miglioramento, che prevedono un coinvolgimento sempre maggiore della ricerca universitaria per conoscere e sfruttare al meglio il vitigno del Moscato Nero. Da qui la
collaborazione con il Centro Interdipartimentale per la Ricerca e l’Innovazione in Viticoltura ed Enologia della facoltà di Agraria dell’Università di Milano. Ha iniziato il nuovo
e ambizioso progetto di “Mappatura Genetica”, che prevede l’applicazione della biologia molecolare allo studio del vitigno, per approfondirne la conoscenza e incrementare le sue
potenzialità. 

I risultati sono stati esposti durante la Tavola Rotonda del 17 novembre 2011, dal prof. Osvaldo Failla e dalla sua equipe di ricercatori. L’intero sequenziamento del DNA del Moscato di Scanzo
realizzato dagli studiosi, ha consentito di fare importanti scoperte sulle sue origini: è risultato essere figlio del Moscato Bianco e del polline proveniente da un altro vitigno (di
origini sconosciute). Le conclusioni raggiunte costituiscono un rilevante punto di partenza per il miglioramento genetico del vitigno stesso, attraverso la selezione clonale e l’evoluzione
delle tecniche di appassimento e vinificazione. La definizione dell’identità varietale del vino grazie alla mappatura genetica, consentirà infatti di recuperare i migliori ceppi
del Moscato per la riproduzione, aumentare la longevità del vigneto e selezionare le molecole che, già presenti nella bacca iniziale, dovranno essere conservate durante tutto il
processo produttivo e ritrovate nel prodotto finale, per valorizzarne al massimo gusto e aroma e raggiungere livelli di qualità sempre più alti e costanti.

Il Moscato di Scanzo è stato, inoltre, selezionato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali per comparire su una serie di francobolli, ideata per la
valorizzazione delle migliori DOCG italiane.

Per il 2012 le azioni di promozione prevedono eventi che coinvolgeranno il Consorzio per la Tutela del Moscato di Scanzo, in particolare la partecipazione a Vinitaly presso il Padiglione
Lombardia, e la presenza al centro Fiera di Bolzano in occasione di Autochtona, dove Il Moscato di Scanzo ha già ottenuto importanti riconoscimenti, aggiudicandosi per due anni di
seguito (nelle edizioni 2010 e 2011) il premio per la categoria “Miglior Vino Dolce” all’interno del contest “Autoctoni che passione!”.

Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo DOCG
via Abadia, 33/a 24020 Scanzorosciate (BG)
tel. +39 035 6991545
mail: info@consorziomocatodiscanzo.it
web: www.consorziomoscatodiscanzo.it

Silva Valier
Newsfood.com

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