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Obesità: stop a merendine e bibite gassate a scuola

By Redazione

Occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menù anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la
frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’allarme del Ministero della Salute sull’aumento del 9 per cento dei casi di obesità negli ultimi cinque anni con la crescita di malattie
croniche come diabete e patologie del cuore dovute all’obesità’ cui sono attribuiti 52 mila decessi l’anno. Esiste il rischio concreto che – sottolinea la Coldiretti – i ragazzi di
questa generazione per la prima volta nella storia possano essere i primi ad avere una vita più breve dei propri genitori per colpa delle malattie causate dall’obesità e dal
soprappeso che sono un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro.

L’Italia è infatti – precisa la Coldiretti – al primo posto in una ipotetica classifica negativa in Europa, insieme a Spagna e Grecia, con un terzo dei bambini di età compresa tra
i 7 e gli 11 anni obeso o in soprappeso. Fermare la vendita delle merendine e dei dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione
anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire – sottolinea la Coldiretti – a sconfiggere i problemi di
eccesso di peso e obesità. Un obiettivo che – precisa la Coldiretti – può anche essere incentivato con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si
stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa al
“cibo spazzatura”. Una preoccupazione che sta crescendo a livello internazionale ed anche in Paesi come gli Stati Uniti è stato sancito l’impegno delle principali industrie
multinazionali a ridurre il contenuto di grassi, zucchero e sale negli snacks venduti nelle scuole americane dopo la battaglia condotta dalla William J. Clinton Foundation dell’ex Presidente
USA con la definizione di linee guida per garantire la qualità dei cibi destinati i giovani, combattere l’obesità e ridurne i costi per la sanità pubblica.

L’accordo volontario – conclude la Coldiretti – prevede severi limiti sul contenuto di grassi, zuccheri, sale e calorie negli snack venduti in macchinette, negozi o bar delle scuole da grandi
gruppi come Kraft Foods, Mars, Campbell Soup, Danone and PepsiCo che sono presenti anche sul mercato europeo e italiano, dove peraltro la vera alternativa alle merendine industriali è
rappresentata dalla frutta e verdura grazie alla leadership nazionale conquistata nella qualità e nella quantità.

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