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Palma-Leaks, gran puzza di bruciato anche a Bruxelles

Palma-Leaks, gran puzza di bruciato anche a Bruxelles

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Il 3 maggio l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha decretato (1) il grave pericolo – per le fasce più giovani di popolazione soprattutto – di contaminanti cancerogeni e genotossici presenti nel grasso di palma in quantità straordinaria. Il 10 maggio Great Italian Food Trade ha pubblicato i ‘Palma-Leaks’ (2), le multinazionali del cibo almeno dal 2004 conoscevano i rischi per la salute legati al palma e ne hanno aumentato l’impiego, anziché bloccarlo. Oggi, dalle stanze segrete del potere di Bruxelles, un’altra ‘colata’ di orribili notizie. Vediamo di che si tratta.

Riceviamo e pubblichiamo stralci delle ‘fonti comunitarie’ sull’esito della riunione organizzata dalla Commissione europea con le rappresentanze degli Stati membri per affrontare l’emergenza ‘tossicità del palma’:

– il gruppo di esperti ‘Industrial and Environmental Committee’, sezione ‘Toxicological Safety of the Food Chain’ – nell’ambito del c.d. ‘Standing Committee on Plants, Animals Food and Feed’ – ha ricevuto presentazione, da parte di un rappresentante di Efsa, del parere scientifico dell’Autorità sui rischi per la salute umana associati a 3-mcpd, 2-mcpd ed esteri di glicoli negli alimenti,

– il gruppo di esperti ha concordato che le misure regolative europee volte a limitare la presenza di tali contaminanti nei cibi sono ‘appropriate a garantire un elevato livello di protezione della salute umana’ (?),

– i portavoce dei governi nazionali e della Commissione (DG Santé, sigh!) si sono altresì dilettati in uno ‘scambio iniziale di opinioni su possibili opzioni di misure di gestione del rischio’. Risulta poi essere stato presentato un ‘tentativo di calendario’ per i dibattiti sul tema,

– il prossimo incontro del ‘Comitato di esperti’ dovrebbe avere luogo nella seconda metà di giugno, ‘probabilmente’.

Mancano ancora comunicati sul ‘rischio palma’ del Commissario Vytenis Andriukaitis, teoricamente incaricato proteggere i consumatori europei.

‘A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina’, insegnava uno dei protagonisti della politica italiana del secolo scorso (3). Appare forse legittimo sospettare la connivenza delle autorità deputate alla salvaguardia della salute pubblica con l’insolita ‘cricca’ dei grandi utilizzatori di palma nell’industria alimentare e dei produttori asiatici del grasso tropicale. Il che potrebbe pure spiegare l’apparente tranquillità delle rispettive lobby (4), all’indomani del parere Efsa.

Nel nostro piccolo, tifiamo per la salvaguardia della salute pubblica che dovrebbe seguire i criteri stabiliti in Europa con il c.d. ‘General Food Law’ (reg. CE 178/02).

Dario Dongo
per Newsfood.com

(1) https://www.greatitalianfoodtrade.it/news-food-times/l’olio-di-palma-contiene-sostanze-cancerogene-e-genotossiche-allerta-efsa-per-bambini-e-adolescenti-%C2%A0in-italia-consumi-record

(2) https://www.greatitalianfoodtrade.it/news-food-times/palma-leaks-le-multinazionali-di-big-food-conoscevano-da-una-dozzina-d-anni-il-pericolo-cancro-e-genotossicità-per-bambini-e-adolescenti

(3) https://it.m.wikiquote.org/wiki/Giulio_Andreotti

(4) https://www.greatitalianfoodtrade.it/news-food-times/olio-di-palma-basta-meglio-tardi-che-mai-un-segno-di-responsabilità-dalle-industrie-italiane

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