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Raid di cinghiali provocano ancora danni nella Lunigiana. Fosdinovo, Fivizzano e Casola i comuni più colpiti

Raid di cinghiali provocano ancora danni nella Lunigiana. Fosdinovo, Fivizzano e Casola i comuni più colpiti

By Redazione

Agricoltura apuo-lunigianese sotto attacco dei cinghiali. Continua l’assedio nella terra di Luni (ma anche nella zona di S. Terenzio e a Sorniano nel Comune di Carrara) da parte dei cinghiali.
Una decina i nuovi casi registrati da Coldiretti ) nelle ultime settimane in particolare nel fosdinovese, nella zona del Ponzanello e della Palazzina.

Diverse le segnalazioni a Fivizzano e Casola dove un raid di cinghiali ha «divelto», nell’ultimo fine settimana, diversi terreni e buttato all’aria numerosi terrazzamenti. Alcune
migliaia di euro i danni. Torna ad infiammarsi, dopo un periodo di calma apparente, il clima in Lunigiana dove i cinghiali, nell’arco degli ultimi anni, sono cresciuti numericamente troppo
provocando gravissimi danni alle coltivazioni e alle aziende agricole. Una situazione da mesi insostenibile e ingestibile.

«Dobbiamo ridurre il numero dei capi presenti in Lunigiana – interviene nuovamente Vincenzo Tongiani, Presidente Provinciale di Coldiretti, l’associazione più attiva in questi mesi
nella lotta agli ungulati – e riportare all’equilibrio il rapporto specie-territorio che è fissato a 2,5 capi ogni 100 ettari di territorio agro-silvo-pastorale. In questo momento siamo
abbondantemente al di sopra delle regole. Ci sono aree dove i capi sono anche 50-60 ogni 100 ettari. Il problema è davvero enorme».

Finalmente sembra essere arrivata, e questa è una bella notizia per l’agricoltura, all’atto finale il piano straordinario di abbattimento degli ungulati lanciato durante l’ultima
conferenza regionale della caccia a febbraio che sarà approvato tra alcuni giorni dal Consiglio Regionale e che il governatore Martini ha recentemente illustrato in una intervista ad un
noto quotidiano.

«Lo stesso governatore Martini – spiega ancora il numero uno degli agricoltori – ha preso atto ed ammesso che il numero degli ungulati, cinghiali in particolare in lunigiana, ma ci sono
anche i daini, i mufloni in altre aree, è insopportabile per la nostra agricoltura. Nel solo 2008 sono stati provocati 2,5 milioni di euro di danni all’agricoltura da parte degli ungulati.
Se vi pare poco. Potevano essere investiti in altro modo anzi che nei risarcimenti».

Secono le stime della Regione in Toscana sono presenti 150 mila cinghiali, 130 mila caprioli, 3500 mila cervi, 6500 daini e un migliaio di mufloni. «Il nostro interesse – lancia un segnale
Tongiani al mondo delle istituzioni – è rendere la presenza degli ungulati sostenibile per il territorio. Non vogliamo dettare regole al mondo venatorio, ne tanto meno essere l’elemento di
rottura. A noi interessa solo non avere più danni alle coltivazioni e alle aziende».

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