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Roma: Aperitivo con vini spumanti

By Redazione

 

Un aperitivo classico, quello con un calice di vino e più spesso di spumante, non supera i quattro euro, mentre i cocktail nei listini dei bar volano sopra i sette euro.

«Non a caso, a fronte di un mercato interno piatto sui 153,1 milioni di bottiglie acquistate per un valore a consumo di un miliardo di euro, nel canale horeca (bar, ristoranti,
hotel) «reggono» i consumi di bollicine – ha sottolineato il direttore del Forum Spumanti d’Italia Giampietro Comolli – perche’, in un momento in cui il fattore-spesa sembra
prioritario per il consumatore, l’arte spumantistica è apprezzata perchè fa bene, anche, alle tasche. E dai vari mercati si prevede un aumento dei consumi a fine
anno».

Il prezzo, secondo una indagine dell’Osservatorio nazionale vini spumeggianti, è al primo posto nelle scelte al ristorante e al secondo posto nell’acquisto per un regalo in
enoteca, mentre scende all’ultimo posto fra i fattori influenti la scelta nella mescita a calice. Nel 2007, stima l’Osservatorio, solo nel comparto Horeca sono saltati i tappi di 61
milioni di bottiglie, con un 2,8 % in volumi e un 7,5 % in fatturato rispetto al 2005.

E cresce la passione per i grandi formati: nei winebar, nei catering e nei locali trendy delle coste del Sud Italia le magnum da 1,5 litri hanno registrato un incremento del 15% delle
vendite. Continua invece il calo delle ordinazioni di spumanti dolci a favore dei secchi, con una leggera crescita per le etichette Docg-Doc. Nei bar, secondo lo studio, il consumo di
bollicine a calice è ancora in forte crescita: per il metodo classico nazionale e straniero si registra un 12%, mentre per il metodo charmat un 7%; sono stazionarie o quasi (
2%) le bottiglie di spumanti destinate ai regali.

 

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