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Sviluppo rurale: nuovi bandi per l'agricoltura biellese

By Redazione

Insediamento di nuove attività gestite da giovani, ammodernamento delle aziende, diversificazione economica: così la Provincia sosterrà l’agricoltura biellese, sono pronti
infatti i bandi che recepiscono alcune misure del Psr, il Piano di sviluppo rurale della Regione Piemonte, lo strumento che identifica le strategie per sostenere e sviluppare l’economia e la
qualità di vita dei territori rurali.

Obiettivo: sostenere l’agricoltura locale secondo le strategie a cui gli enti locali hanno lavorato in collaborazione con la Regione nello stendere il Piano.

Il Psr, in vigore dal novembre 2007 (durerà fino al 2013), rinnova le passate programmazioni in sintonia con gli orientamenti comunitari, molto rigidi nei confronti della nuova politica
agricola europea. Si distingue per la spiccata caratterizzazione territoriale dell’analisi, delle strategie e delle priorità.

Per migliorare la competitività del Piemonte, il Piano prevede misure focalizzate sulle necessità delle diverse aree. Quelle con problemi di sviluppo, ad esempio, come i territori
montani a bassa densità abitativa, di difficile accessibilità e a economia marginale. Problemi analoghi, ma di minore emergenza, denunciano le aree rurali intermedie (collina e
comuni montani meno isolati).

L’abbandono dell’attività agricola è da tempo un fattore di forte preoccupazione nelle aree marginali nelle quali è impossibile ipotizzare un’agricoltura di tipo intensivo
con redditi che ripaghino gli sforzi quotidiani. La strategia europea prevede di concentrare in questi territori gli sforzi economici dando priorità alle domande di insediamento di
giovani che scelgono di avviare un’attività agricola in aree con problemi di sviluppo e nelle cosiddette aree rurali intermedie (sostanzialmente le aree collinari). Da qui la corsia
preferenziale dedicata ai giovani, vero leit-motiv del Piano.

Altro elemento di rottura rispetto al passato, l’abbandono definitivo della logica dei finanziamenti a pioggia, per finalizzare le risorse a obiettivi urgenti che consentano di risolvere i
principali problemi. Alcuni, comuni ai vari comparti, necessitano interventi congiunti: risparmio energetico e idrico, più sicurezza sul lavoro, miglioramento della qualità dei
prodotti. Altri sono legati ai diversi comparti e definiscono i conseguenti interventi, come ad esempio migliorare il livello di igiene e benessere degli animali. Anche nel Biellese
l’applicazione del Piano mira a sostenere i giovani che scelgono di avviare un’attività agricola in zone con problemi di sviluppo e nelle aree rurali intermedie.

È l’assessore all’agricoltura della Provincia di Biella a fare un ragionamento complessivo sul Psr: «Lo sviluppo rurale nel suo significato più profondo è oggi il
tema centrale delle politiche agricole comunitarie, che devono per forza adattarsi ai tempi nuovi, alle nuove problematiche dell’agricoltura mondiale, al fatto che oggi l’Europa è
costituita da 27 paesi, molti dei quali grandi produttori agricoli. Oggi, la sfida è per una nuova agricoltura europea più sostenibile che riesca anche a essere competitiva. Di
questo il Piano nazionale e tutti i Piani regionali hanno dovuto tenere conto. Ecco perché anche il Psr piemontese sta creando difficoltà di comprensione in una parte del mondo
agricolo, che aveva un’abitudine diversa nel gestire le risorse e individuare le priorità nei contenuti dei bandi. Molti dei problemi dell’agricoltura, è vero, sono gli stessi su
cui ragionava il precedente Psr, ma le risposte di qui al 2013 e soprattutto dopo questa data, non possono e non potranno più essere le stesse».

Il Piano di sviluppo rurale individua due grandi sfere di intervento, settoriale e territoriale, intese come dimensioni sinergiche. L’agricoltura può contribuire al miglioramento del
contesto ambientale e della vitalità delle aree rurali; ambiente e territorio, se opportunamente gestiti, possono contribuire a sostenere la competitività, elevando la
qualità dei prodotti e la sicurezza alimentare e ampliando le possibilità di incontro tra domanda e offerta.

Il sistema agro-industriale e il territorio rurale del Piemonte sono estremamente variegati. Nella regione operano numerose filiere con forti legami con l’agricoltura.

Anche il territorio mostra una notevole variabilità di situazioni. In Piemonte convivono contesti urbanizzati, aree a elevata specializzazione agricola e agroindustriale, territori
rurali propriamente detti – di montagna e collina – con problemi anche acuti di marginalità socioeconomica. Sulla base di questa analisi, il Psr mette a disposizione un’ampia gamma di
strumenti e procedure di attuazione capaci di selezionare gli interventi e di creare sinergia tra essi.

Per concludere, cosa si propone il Piano? Sviluppare il capitale umano elevando e aggiornando la competenza degli operatori; incrementare la presenza di giovani imprenditori; migliorare le
prestazioni ambientali, il livello di sicurezza alimentare, l’efficienza produttiva delle aziende; introdurre innovazione e cercare nuovi sbocchi di mercato; sviluppare l’integrazione tra
filiere; incrementare le produzioni di qualità e valorizzarle; sviluppare le infrastrutture al servizio di aziende agricole e foreste.

Maggiori informazioni sul sito della Provincia: http://www.provincia.biella.it o negli uffici delle Organizzazioni professionali agricole e della Provincia.

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