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Tracciabilità alimentare: Più tecnologia, più sicurezza e più Made in Italy

Tracciabilità alimentare: Più tecnologia, più sicurezza e più Made in Italy

By Redazione

Le attuali regole europee sulla tracciabilità alimentare sono state concepite un decennio fa e risentono ormai dell’usura del tempo. Sono largamente rispettate, in Italia come nella
maggior parte dei paesi dell’Unione, ma non fanno leva sulle tecnologie a disposizione ormai delle imprese del settore. Una situazione che è tuttavia destinata a cambiare.

Sulla spinta della crescente consapevolezza dei consumatori e della pressione di alcuni paesi europei, Italia in primis, la Commissione Europea sta analizzando la situazione e potrebbe presto,
probabilmente entro i prossimi 4 anni, varare un nuovo quadro di regolamenti che imporranno un uso più intensivo della tecnologia per garantire la tracciabilità delle principali
filiere alimentari.

È quanto emerge dalla Seconda Edizione dell’Insider Report sullo Sviluppo della Tracciabilità Alimentare in Italia, pubblicato oggi dal Cedites in collaborazione con Aton Spa.
Il Rapporto fotografa i principali fenomeni in atto nella tracciabilità alimentare e identifica i principali trend che caratterizzeranno i prossimi 4 anni, applicando un sistema di analisi
che mette a confronto per ogni anello della filiera del food quattro parametri: lo stato di adozione, il commitment degli utenti, le opportunità potenziali e le resistenze.

“Lo schema legislativo della tracciabilità alimentare non cambierà domani. Ma già oggi si percepiscono i segnali di un’evoluzione profonda che avverrà in Europa entro
pochi anni. Le istituzioni italiane appaiono in quest’ambito coese e fortemente motivate. E a livello comunitario l’analisi del nuovo contesto della tracciabilità evoluta sembra ormai
quasi concluso”, ha dichiarato Paolo C. Conti, CEO di Loft Media Publishing e direttore del Cedites.

“Oggi disponiamo di strumenti capaci di garantire il monitoraggio dei prodotti alimentari lungo tutta la filiera, dalla produzione al consumo. Un simile controllo garantirebbe più
sicurezza per i cittadini, più competitività per le imprese migliori, un maggior peso specifico dell’intero sistema alimentare europeo sul mercato internazionale e per l’Italia la
massima valorizzazione dei marchi del Made in Italy”, ha spiegato Giorgio De Nardi, Presidente di Aton S.p.A.

Lo Scenario Attuale
Nel 2009 lo scenario tecnologico è progredito: le frequenze Uhf usate dai tag Rfid, fondamentali per la diffusione su vasta scala di una tracciabilità avanzata, sono state
liberalizzate; sono sempre più diffusi i tag di tipo organico, con caratteristiche che permettono la realizzazione di sistemi di marcatura e di controllo più sofisticati e precisi;
i Middleware per la gestione della tracciabilità hanno raggiunto una maturità tecnologica; i magazzini e le piattaforme logistiche stanno procedendo rapidamente al cablaggio
wireless delle strutture e all’adozione di sistemi di picking intelligenti. Le istituzioni italiane e le associazioni di categoria sono più determinate nell’applicare metodologie capaci di
tutelare il Made in Italy.

La filiera alimentare italiana si sta dimostrando più sensibile a una tracciabilità evoluta.
GDO e trasformatori stanno acquisendo un ruolo importante all’interno della filiera nello sviluppo di sistemi di monitoraggio e di controllo della filiera alimentare. Il mondo accademico italiano
sta incrementando la propria influenza sullo sviluppo di soluzioni all’avanguardia in merito alla tracciabilità alimentare, avviando progetti finalizzati a sfruttare le più moderne
tecnologie di identificazione per migliorare i processi di tracciatura dei prodotti alimentari.

I cambiamenti attesi nei prossimi 4 anni
Le istituzioni europee definiranno un quadro normativo preciso sulla tracciabilità alimentare, che
renderà obbligatoria l’applicazione, garantendo maggior sicurezza ai cittadini e, al contempo, incrementando la competitività internazionale del sistema alimentare europeo. La
Grande Distribuzione Organizzata è stata e continuerà ad essere uno dei principali sostenitori e beneficiari della tracciabilità evoluta, incrementando grazie ad essa
produzione, sicurezza e controllo della filiera alimentare.

La tracciabilità sarà fondamentale per il controllo del sell-out, per conoscere in anticipo le scelte di acquisto dei consumatori e offrire loro un servizio migliore. I prodotti,
grazie alle tecnologie automatiche come l’Rfid, potranno “raccontare se stessi” e la propria storia ai consumatori, che stanno diventando sempre più sensibili nei confronti della sicurezza
alimentare. A partire dal 2012 i trasportatori modificheranno in maniera profonda il proprio atteggiamento nei confronti della tracciabilità evoluta, che li porterà ad applicare
tattiche di efficientamento che permetteranno di ridurre i costi e di incrementare gli utili.

Entro il 2013 i distributori dedicheranno maggior attenzione alla tracciabilità evoluta, maturando una maggiore consapevolezza tecnologica.

L’Insider Report in video
Una sintesi dei risultati del Secondo Rapporto sullo Sviluppo della Tracciabilità Alimentare in Italia è disponibile in video su Youtube, all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=18zDmnnPMXA.

Loftmediapublishing.com
Redazione Newsfood.com+WebTV

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