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Treni pendolari, Moretti: “Se avessimo i fondi di Francia e Germania, avremmo utili di 800 milioni di euro”

By Redazione

 

Trasparenza e onestà sono le due parole che l’amministratore delegato di FS, Mauro Moretti, ha pronunciato più volte nel suo intervento a Pendolaria 2009, la terza
edizione per la campagna che difende il diritto alla mobilità dei pendolari organizzata da Legambiente.

L’obiettivo è chiaro: migliorare il servizio su ferro per i pendolari, “servono più soldi per favorire lo sviluppo del trasporto regionale”; Moretti ha
ricordato l’accordo stretto con il precedente Governo che prevedeva mille nuovi treni per i pendolari, “noi già da allora abbiamo indicato i soldi che
servivano”.

Per offrire una maggiore trasparenza il numero uno di Ferrovie ha poi proposto di “fare un comitato di controllo” sugli investimenti. Con quanto viene incassato da FS ha
sottolineato l’ad “non riusciamo a fare nessun tipo di investimento nè a coprire i costi”. Costi che in azienda Moretti ha tagliato con un certo impegno: 8000
unità e 200 dirigenti in meno.

“I pochi treni nelle ore di maggior traffico incidono negativamente anche sulla puntualità – ha continuato Moretti – e con i treni sovraffollati dopo mezz’ora ci sono
problemi anche sul fronte delle pulizie”. Sul tema degli appalti dei servizi di pulizia l’ad di FS ha precisato: “lasciando stare me, ai miei colleghi sono state fatte
parecchie minacce in questi ultimi sei mesi, perché abbiamo voluto spaccare una vera e propria pratica clientelare”. Moretti ha detto di voler chiudere in fretta la vicenda
relativa ai contratti per le pulizie perchè “è una vergogna prima di tutto per me che dirigo questa azienda, anche se è una situazione consolidata già
quando sono arrivato”.

Rispondendo a chi critica la politica dell’azienda che preferirebbe un investimento sulla Tav rispetto al trasporto locale, l’ad di Ferrovie ha precisato per
l’ennesima volta che l’Alta Velocità “non disturba il trasporto dei pendolari perchè permette la liberazione delle linee tradizionali. E non prende
finanziamenti pubblici, perché stiamo parlando del mercato, di un servizio che si finanzia da solo”.

La liberalizzazione del trasporto ferroviario è un altro tema importante toccato dal numero uno di FS che ha ricordato di aver scritto una lettera, insieme all’ad delle DB,
Hartmut Mehdorn, al commissario europeo dei Trasporti Antonio Tajani, “abbiamo chiesto più liberalizzazione, ma con regole uguali per tutti. Ad aprile – ha continuato
– abbiamo fatto domanda per entrare in Francia nel 2010, ci hanno risposto che non c’è ancora la legge di applicazione”.

Moretti ha infine parlato delle tecnologie di FS e dei 4 miliardi investiti per la sicurezza: “oggi sui nostri treni abbiamo quattro macchinisti, due uomini e la macchina che
garantisce un doppio controllo”, forse è un po’ troppo. Saranno anche da rivedere gli stipendi del personale di macchina che oltre ad essere il doppio visto che ne
sono previsti due per ogni treno “sono superiori a quelli del collega tedesco”. “Desidero avere un contratto che non sia vessatorio, come quello firmato dal mio
predecessore”, ha concluso.

 

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