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Ue: risorse ai veri agricoltori. Basta con le rendite parassitarie

Ue: risorse ai veri agricoltori. Basta con le rendite parassitarie

By Redazione

In occasione della Conferenza promossa dal commissario europeo Dacian Ciolos (oggi e domani a Bruxelles), il presidente della Cia Giuseppe Politi, che è anche vicepresidente del Copa,
sottolinea l’esigenza di una riforma che dia risposte valide ai produttori. Bisogna, comunque, intervenire da subito con misure concrete per fronteggiare la grave crisi in cui sono costretti ad
operare gli imprenditori agricoli.
 
“La nuova politica agricola Ue deve concentrare la massima attenzione sul reddito degli agricoltori e, quindi, la riforma post 2013 deve destinare più risorse per il settore e sostegni a
chi vive realmente di agricoltura, gli agricoltori professionali”. E’ quanto ha sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi in occasione della Conferenza
promossa a Bruxelles (oggi e domani) dal commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos e nella quale verrà presentato l’esito della consultazione pubblica che si è svolta nei mesi
scorsi sul futuro della politica agricola comune e si discuterà sui possibili scenari.

“Crediamo, tuttavia, che occorre portare avanti da subito azioni concrete per dare risposte agli agricoltori prima del post-2013. C’è bisogno, infatti, di soluzioni immediate per evitare
che i produttori -afferma Politi, che è anche vicepresidente del Copa (Comitato delle organizzazioni agricole europee)- si trovino alle prese con situazioni estremamente difficili come
quelle che si sono riscontrate negli ultimi tre anni. Soluzioni mirate che consentano di garantire i redditi e di operare con propulsione sui mercati per fare in modo che i prezzi non subiscano
pesanti cadute che avrebbero disastrose conseguenze sulla gestione delle imprese”.

“La futura politica agricola comune dovrà, comunque, porre al centro l’agricoltura e le imprese agricole. Il sostegno pubblico -ha aggiunto il presidente della Cia- dovrà essere
destinato agli agricoltori professionali ed alle aziende che operano nel mercato dei prodotti e del lavoro. Vogliamo sostenere gli imprenditori agricoli, non i percettori di rendite fondiarie e
parassitarie. Dobbiamo superare l’anomalia dell’attuale Pac che concentra l’80 per cento del sostegno sul 20 per cento delle aziende e riserva il regime di aiuti ai beneficiari storici”.

“La leva della futura Pac -ha rimarcato Politi- deve poggiare su precisi presupposti: correggere il malfunzionamento del mercato, sostenere le imprese ed il loro adattamento alle condizioni di
mercato, soprattutto nei momenti di crisi, ed alla domanda sociale, promuovere lo sviluppo delle aree rurali ed i progetti di filiera. La Pac del futuro, dunque, dovrà essere più
mirata nei destinatari e negli obiettivi. Deve finanziare i progetti di ammodernamento delle aziende, di innovazione e tutela ambientale, per il ricambio generazionale, l’organizzazione
dell’offerta, la gestione dei rischi”.

“La Pac -ha rilevato il presidente della Cia- dovrà assumere tra i suoi obiettivi l’efficienza del mercato; dovrà prevedere tra le azioni il rafforzamento delle organizzazioni di
produttori; la diffusione dell’economia contrattuale; il sostegno degli strumenti (assicurazioni e fondi di mutualità) per contenere gli effetti della volatilità dei prezzi e delle
crisi di mercato”.

“Insomma, bisogna lavorare per una Pac post 2013 più forte e ambiziosa che -ha concluso Politi- permetta di regolare i mercati, di assicurare il reddito degli agricoltori e di garantire le
aziende agricole, evitando le rinazionalizzazioni”.

Cia.it
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