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Vino, dopo dieci anni la produzione italiana batte la Francia

By Redazione

 

Dopo i mondiali di calcio del 2006, l’Italia conquista un altro primato iridato: è quello del vino. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, il nostro Paese batte la
Francia. E i dati della vendemmia 2008 parlano chiaro. Secondo le più recenti stime, dovremo produrre poco più di 47 milioni di ettolitri contro i 46 milioni dei nostri
cugini transalpini. A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale questa non è soltanto una vittoria in quantità, ma rappresenta anche
un passo deciso in avanti in qualità del “made in Italy”, che continua a registrare significativi successi in tutto il mondo.

La produzione italiana di vino -afferma la Cia- è aumentata quest’anno di circa l’8 per cento, mentre quella francese segna una flessione attorno al 5 per cento. E
questo grazie ad una vendemmia, quella del 2008, che per il nostro Paese è risultata buona sotto ogni profilo, da quello quantitativo a quello qualitativo, con punte anche di
vere eccellenze.

Era dal 1998 -ricorda la Cia- che l’Italia non deteneva più il primato mondiale nella produzione di vino. Quell’anno si era, infatti, registrata una produzione pari a
57.140.000 ettolitri contro i 54.271.000 della Francia. Negli anni a seguire era stato un dominio d’Oltralpe.

La raccolta quest’anno di uva in Francia è risultata, invece, come la più scarsa dal 2000, inferiore -come rileva lo stesso ministero dell’Agricoltura
transalpino- del 10 per cento alla media degli ultimi cinque anni.

Al sorpasso, in termini produttivi, sulla Francia, si aggiunge anche il primato conquistato di recente dal nostro vino sui mercati stranieri, come negli Stati Uniti, dove il 30 per
cento delle produzioni vinicole importate risulta “made in Italy”. Ma altre piazze estere mettono a segno significativi aumenti nell’import di vino nazionale. E il
caso, in particolare, della Germania, del Giappone e della Russia.

Dunque, per l’Italia vinicola è stata un’annata positiva, nonostante alcuni problemi e il calo dei consumi a livello nazionale. Una flessione che, tuttavia, sembra
non aver colpito i vini di qualità e a denominazione d’origine che sono 477, tra Doc (316), Igt (120) e Docg (41).

Un successo, quello del vino italiano, che verrà confermato anche per le prossime feste di Natale. Si stapperanno, infatti, più di 80 milioni di bottiglie, il 94 per cento
di produzione nazionale, con un aumento, in valore, del 3,5 per cento rispetto al 2007. E a vincere sarà la qualità e soprattutto le denominazioni di origine che
cresceranno, in quantità, del 2,2 per cento.

I “rossi” ancora una volta saranno preferiti ai “bianchi”, con un rapporto di 4 su 5. Una tendenza, questa, che si consolida -afferma la Cia- proprio nel periodo
invernale e che durante le feste natalizie aggiunge il suo apice.

Non solo. Anche tra i regali natalizi il vino -ricorda la Cia- è uno dei più gettonati. Nell’85 per cento dei “pacchi-dono” c’è una o
più bottiglie di vino a denominazione d’origine.

Da registrare, infine, un deciso aumento dei vini “biologici” che conquistano -conclude la Cia- spazi sempre più consistenti di mercato. Per quest’anno si
prevede una crescita delle vendite pari al 6,5 per cento rispetto alle feste natalizie del 2007.

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