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A cena dai Flinstones: la dieta ancestrale degli uomini preistorici

A cena dai Flinstones: la dieta ancestrale degli uomini preistorici

By Giuseppe

Le ultime ricerche scientifiche fanno chiarezza sull’alimentazione umana nell’età della pietra

A cena dai Flinstones

L’idea che negli anni ci siamo fatti, anche attraverso la visione di numerosi documentari, film e cartoni animati, sull’alimentazione degli uomini primitivi è sostanzialmente semplice: l’alimentazione umana, subito dopo le prime fasi evolutive in cui l’uomo era raccoglitore e si cibava di frutti e radici, era di stampo prettamente carnivoro. Tutti i Sussidiari ci hanno insegnato che le invenzioni dell’uomo erano diretta conseguenza delle rinnovate abitudini alimentari: frecce e punte appuntite per cacciare le antilopi, lance e reti per la cattura dei Mammut e la scoperta del fuoco per cuocere la loro carne.

Spiegazione dell’evoluzione umana, letteralmente “esplosa” un milione di anni fa, è stata cercata anche nella dieta a base di carne, che avrebbe rafforzato i fisici dei primi ominidi. Eppure qualche voce fuori dal coro si era levata, sostenendo che una dieta solamente carnivora sarebbe stata insostenibile per i nostri progenitori. Stando ad una recente ricerca (riportata anche dal sito della rivista Wired ) questo è un mito che dev’essere sfatato.

Infatti la dottoressa e ricercatrice Ainara Sistiaga, famoso per i suoi studi in archeologia e chimica organica presso il MIT (Massachusetts Institute of Technology), assieme all’università spagnola di La Laguna, ha studiato i resti fossili delle feci, provenienti dalla zona di Alicante, dei nostri avi. La scoperta è stata a dir poco sorprendente: attraverso le analisi si sono potuti rintracciare la presenza di determinati microbi, prodotti dal nostro intestino durante la digestione delle fibre e dei grassi animali. E qui sta il punto.

Ciò  dimostrerebbe che la dieta dell’uomo preistorico era molto più variegata di quello che si poteva pensare: non soltanto quindi carne e pesce, ma anche numerose verdura e fibre vegetali. Naturalmente la ricerca non si ferma, dato che il prossimo passo sarà un’analoga analisi per i primati, i nostri più vicini “cugini”.

Chissà che le gigantesche “bistecche di Brontosauro”, di cui andava tanto ghiotto Fred Flinstones, non debbano essere presto sostituite da un piatto di insalata del Paleolitico!

Mattia Nesto
Newsfood.com

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