La Lampara – Trani: Gran Festa per i primi 60 anni tra Buona Cucina, VIP e Dolce Vita

3 Febbraio 2015

By Giuseppe

LA LAMPARA’ DI TRANI FESTEGGIA I SUOI PRIMI 60 ANNI CON APPUNTAMENTI IN CUCINA E DOLCE VITA

Il ragù non è “carne c’a pummarola” recita la poesia del grande Eduardo De Filippo.
Il ragù “o rrau” in napoletano è il piatto tradizionale della domenica, per far festa con la famiglia riunita attorno alla stessa tavola imbandita.
Oggi, quando parliamo di ragù si pensa al sugo di pomodoro nel quale viene cotta la carne, non è assolutamente la stessa cosa e soprattutto il risultato finale non ha eguali.
Il ragù, quello vero preparato dalla mamma degli Eduardo veniva cotto su di una fornacella a carbone e doveva cuocere per almeno sei ore.
Il sugo veniva utilizzato per condire la pasta, la carne cotta a pezzi grossi costituiva la seconda portata.

Lo scorso 25 gennaio, con mia grande soddisfazione ho partecipato alla rassegna dedicata al ‘Ragù’ organizzata dallo staff de ‘La lampara’ storico ristorante e club di Trani al pari de La Capannina di Forte dei Marmi.

Nel corso del 2015, una domenica al mese, chef diversi si alterneranno per riproporre i ragù della tradizione italiana: barese, napoletano, bolognese ….
Sono stata fortunata: a me è toccato quello napoletano preparato con cura dallo chef Maurizio Gusman insignito della onorificenza di ‘ Discepolo di Auguste Escoffier’.

In apertura lo chef propone: sformatino di friarelli e salsicccia su salsa alla provola di bufala campana d.o.p., a seguire uova in purgatorio e scagliuzzelle, fresielle con papacelle, olive di Gaeta e baccalà.
Arriviamo al primo, ecco al nostro tavolo le ‘mezze maniche rigate e lisce con sua maesta’ o rauu: 6 ore di cottura a fuoco lento.
Si procede con arista di maiale brasato con carciofi fritti. Per dessert i dolci della tradizione per eccellenza: pastierina napoletana e babà su letto di crema pasticciera.

In chiusura, come in ogni pranzo di famiglia che si rispetti non può mancare la frutta secca. Abbiamo accompagnato il food con Aglianico igp 2013 della cantina ‘Alta Crirem’.
Ambiente caldo ed elegante, ‘La Lampara’ è una vera e propria signora, ha la sua età ma non la dimostra.
L’attività compie infatti 60 anni ed ha alle sue spalle una storia del tutto singolare. Un gioiello di proprietà comunale, legato a filo doppio alla città da quando fu costruito così come nell’idea del sindaco e senatore Francesco Paolo Mongelli, che ne commissionò la costruzione all’architetto spagnolo Juan De La Fuente, e di uno dei suoi animatori culturali l’ingegner Michele Nuzzolese, che lo impose a livello nazionale come esclusivo locale notturno dell’Italia meridionale.

“Il club della dolce vita pugliese – sottolinea la responsabile alla comunicazione Annamaria Natalicchio- continua ad essere icona di stile ed eleganza. La prima serata de ‘La Lampara’ è datata infatti 1954. La sua storia ripercorre quella dello sviluppo e del turismo nella città di Trani, la perla dell’Adriatico, ma anche la storia del costume, dello spettacolo e della cultura dell’Italia dagli anni del boom sino ai giorni nostri. Un locale storico il cui appeal non accenna a sfumare.
Simbolo del “bon vivre”, La Lampara ha ospitato nel tempo grandi artisti come le gemelle Kessler, Mina, Gino Paoli, Fred Buongusto, Battisti, solo per citarne alcuni”.
All’arrivo è impossibile non rimanere meravigliati dalle tante foto in bianco e nero che ritraggono i vip e i momenti salienti della storia della struttura.
Il materiale fotografico che testimonia tale vivacità culturale è stato raccolto in una pubblicazione ed è visibile nella presentazione permanente allestita all’interno del locale.