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Anseb: “Il taglio dei buoni pasto produce recessione”

Anseb: “Il taglio dei buoni pasto produce recessione”

By Redazione

«Prendiamo atto con soddisfazione della smentita di Palazzo Chigi sul taglio dei buoni pasto per i dipendenti statali nella legge di stabilità. Speriamo che non la
ripropongano nel decreto sviluppo, tramutandolo in un decreto ‘inviluppo’». È questo il commento di Franco Tumino, presidente Anseb, l’associazione emettitori buoni pasto aderente a
Fipe-Confcommercio in merito al provvedimento annunciato, poi smentito da fonti governative.

«Anziché proporre misure per lo sviluppo – prosegue Tumino – il Governo suggerisce di togliere il pane di bocca ai lavoratori. Ricordiamo che fra gli statali ci sono anche le forze
dell’ordine che rischiano ogni giorno la propria vita per garantire l’incolumità e la sicurezza di tutti i cittadini, come dimostrato in questi giorni. I buoni pasto sono un diritto
importante che consente a molte famiglie di dare un contributo al problema della “quarta settimana”.

Tagliare questo diritto comporta una evidente iniquità, un ulteriore colpo al reddito delle famiglia e alla domanda interna. Lo Stato risparmierebbe più di un miliardo, ma a
scapito dei lavoratori perché lo sottrarrebbe alla spesa familiare o ai risparmi delle persone, con un effetto economico negativo moltiplicato a cascata sui consumi procurando un
ulteriore effetto recessivo. Meno male che ci hanno rapidamente ripensato, ma c’è da domandarsi come mai una tale misura sia semplicemente venuta in mente al Governo».

www.fipe.it


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