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Chef Express ricorre al Tar del Lazio contro il provvedimento amministrativo dell’Antitrust

Chef Express ricorre al Tar del Lazio contro il provvedimento amministrativo dell’Antitrust

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Castelvetro di Modena: Chef Express ricorre al Tar del Lazio contro il provvedimento amministrativo dell’Autorità Garante della Concorrenza del Mercato – procedimento notificato il 7 maggio 2015 – e per la relativa sospensione delle sanzioni.

L’AGCM, infatti, al termine di un’istruttoria avviata lo scorso anno, ha ritenuto che Chef Express abbia posto in opera comportamenti anticoncorrenziali nell’ambito di alcune gare per l’affidamento della ristorazione nelle aree di servizio della rete autostradale gestita da Autostrade per l’Italia S.p.A. (Aspi), comminando una multa di euro 8.420.439.

Il provvedimento, di per sé abnorme, è del tutto sfornito della minima ragion d’essere. E infatti:

  • Chef Express ha una quota di mercato dell’8 %, a fronte del principale operatore che ne detiene circa il 70%. La quota di mercato rappresentata dalle 8 aree aggiudicate a Chef Express ed interessate dal provvedimento non raggiunge il 2% del mercato della ristorazione autostradale in Italia.
  • Le offerte presentate da Chef Express non hanno alterato – né potevano alterare – in alcun modo l’andamento e l’esito delle gare stesse, come incontrovertibilmente dimostrato dalle cc.dd. “prove di resistenza” che confermano che il vincitore delle gare oggetto del procedimento sarebbe comunque stato, in tutti i casi, l’effettivo aggiudicatario.
  • Roland Berger, advisorche gestisce le procedure di gara di Aspi in forza di una prescrizione della stessa AGCM, ha giudicato positivamente tutte le offerte presentate da Chef Express senza sollevare alcuna osservazione in ordine alla loro congruità e anzi espressamente ritenendo i relativi Business Plan pienamente sostenibili.
  • Nel giugno 2014, dopo l’avvio del procedimento da parte dell’AGCM, Aspi ha sottoscritto con Chef Express le convenzioni relative alle 8 aree di servizio alla stessa aggiudicate, così di fatto attestando come le offerte presentate da Chef Express fossero congrue, vantaggiose e sostenibili. Tali aree dallo scorso mese di agosto sono regolarmente gestite da Chef Express che nel frattempo ha già avviato cospicui investimenti per la riqualificazione delle aree stesse.
  • Nel novembre 2013, non più di quindici giorni prima della scadenza del termine per la presentazione delle offerte per le aree di servizio, Confimprese (l’associazione di categoria cui aderiscono, tra l’altro, Chef Express e i principali operatori della ristorazione autostradale) dopo infruttuose richieste precedenti, ha presentato un ricorso all’AGCM – ricorso fortemente voluto da Chef Express – con il quale si richiedeva all’Autorità di attivarsi (a norma dell’art. 21 bis della legge 287/90) per l’annullamento dei bandi di gara per la concessione delle aree di servizio, quelle stesse gare che, paradossalmente, l’AGCM ha oggi ritenuto oggetto di un’intesa anticoncorrenziale perpetrata da Chef Express.
  • L’AGCM, che a fronte della richiesta dell’associazione di categoria non ha attivato alcuna procedura, nemmeno di carattere meramente istruttorio, sanziona oggi un supposto accordo tra due imprese che rappresentano rispettivamente 8,1% e 3,7% di un mercato in cui l’operatore leader vale circa il 70% e i restanti players si dividono la quota residua.
  • La sanzione, che andrebbe pagata entro 90 giorni, è abnorme e spropositata e rappresenta il   35% del valore degli importi di aggiudicazione, ed è stata calcolata sull’intera durata teorica delle convenzioni ( 12/18 anni) senza considerare il diritto di recesso consentito a partire dal quinto anno.

Viene ingiustamente colpito uno dei pochi, e sicuramente il più attivo, tra i competitors di questo mercato che, coraggiosamente negli ultimi 10 anni e con tutti i mezzi giurisdizionali e amministrativi a disposizione ha contribuito a scardinare il sostanziale monopolio che si protraeva da decenni, promuovendo le condizioni per un mercato sempre più aperto nell’interesse di tutti gli operatori e i consumatori.

La società pertanto al fine di tutelare le proprie ragioni ha già dato mandato ai propri legali per l’immediata impugnazione dinanzi al TAR Lazio di un provvedimento ingiusto e infondato.

Redazione Newsfood.com

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