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Dalla Gran Bretagna arriva Aterton, la pillola al pomodoro contro l’infarto

Dalla Gran Bretagna arriva Aterton, la pillola al pomodoro contro l’infarto

By Redazione

Ricercatori inglesi e “pummarola” italiana per proteggere il nostro cuore dal grasso che blocca le vene.

Un gruppo di studiosi della Cambridge Theranostics, uno spin-off biotecnologico dell’università inglese di Cambridge, ha estratto dai pomodori il licopene, potente antiossidante,
per ricavarne il principio attivo: il risultato dei loro sforzi è un integratore in compresse dal nome di Aterton che, secondo i creatori, è in grado di difenderci dal colesterolo
cattivo, da infarti e da ictus.

Basta una pillola al giorno e Aterton agirà.

Il lavoro degli scienziati britannici, presentato nel corso di un convegno svoltosi a Londra, è a buon punto. Non solo i primi test hanno dato esisto positivo, la pillola ha distrutto
tutto il grasso nelle arterie di 150 volontari nel corso di 8 settimane, ma il preparato sembra avere molte frecce al suo arco.

Innanzitutto, una compressa contiene tanto licopene quanto 3 kg di pomodori maturi (nella variante “tangerine tomato”, coltivata in Italia); difficile da assumere naturalmente, il licopene in
pastiglia diventa più efficace.

Inoltre, Aterton potrebbe essere comprato nei supermercati in quanto gli ingredienti naturali gli farebbero sorpassare le procedure di controllo destinate ai farmaci.

Ovviamente, ulteriori verifiche sono ancora in corso ma, visto i risultati finora conseguiti, i ricercatori britannici della Theranostics sono ottimisti: Peter Kirkpatrick, che conduce
ulteriori ricerche all’ Addenbrooke’s Hospital di Cambridge, ritiene che la pillola potrebbe facilmente soppiantare le statine (il farmaco “ufficiale” per la lotta al colesterolo),
mentre Gunter Schmidt prende le distanze da eventuali fraintendimenti, affermando “Vogliamo che le proprietà della pastiglia siano prese seriamente, niente a che vedere con gli
integratori alimentari”
.

Qualunque sia il destino della super-pillola al pomodoro, il suo non è un caso isolato.

Nella sola Italia, si è registrato un fatturato di oltre un miliardo di euro con i vari supplementi comprati solo in farmacia, mentre un consumatore su tre bilancia il non utilizzo della
dieta mediterranea con il ricorso ad integratori alimentari.

Ma allora, è meglio affidarsi alla natura o alla chimica?

Questa l’opinione di Carlo Cannella, nutrizionista alla Sapienza di Roma: “Cinque dosi di frutta e verdura al giorno, ecco la vera medicina che protegge da quasi tutto: gli integratori non
servono a niente da soli, mentre col cibo hanno effetti trascurabili”.

Viva gli originali dunque: migliori e più gustosi di qualunque farmaco.

Matteo Clerici

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