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Negroamaro: canto irresistibile e maliardo del Salento

Negroamaro: canto irresistibile e maliardo del Salento

By Giuseppe

A Milano, al fuori Expo, in centro città. Il 30 luglio, nel City Pavilion voluto dalle città di Shanghai e di Milano e ubicato di fronte alla Stazione Centrale, uno dei sei vini da capogiro scelti per concludere la passerella di “The Vertigo Wine”, gli originali quattro aperitivi organizzati per il mese di luglio, è uno dei grandi figli del Negroamaro, il Salice Salentino riserva Donna Lisa prodotto da Leone de Castris. Qualche giorno prima, a due passi da uno dei monumenti simboli del capoluogo lombardo, il Castello Sforzesco, altra esaltazione del Negroamaro, questa volta in versione rosè e, cioè, il Girofle prodotto a Copertino dalla famiglia Garofano e scelto dall’artista Franco Gervasio per inaugurare la sua personale “Lights in Landscape” nello spazio Yoj, in Foro Bonaparte, dove operano designer della moda. In questa occasione Gervasio ha firmato 30 etichette di Girofle, con bottiglie poi vendute per la raccolta fondi destinati a finanziare la costruzione di scuole in Africa.

Nardò

Contestualmente alla sua personale allo Yoj, questo artista milanese che ha curato i lavori di recupero del Teatro Petruzzelli di Bari, con le sue sculture di luce realizzate plasmando leggerissimi tubi in pasta di vetro colorata che riempiti di gas diventano intense e pure luci al neon, è presente in un’altra importante istituzione milanese, il Palazzo dei Giureconsulti che si affaccia su piazza Duomo con la mostra “L’arte e il tempo”, uno degli eventi ufficiali di Expo Milano 2015/Expo in Città. Mentre nei mesi di agosto e settembre, sarà nella Casa di Andrea Mantegna, a Mantova, con la mostra “Alla ricerca della luce”. In tutte e due le occasioni Gervasio si farà accompagnare dal Girofle.

Il commento scontato è: perché la Puglia tira e il Salento è in cima alle preferenze degli italiani. E’ vero. Ma a Milano il Donna Lisa e il Girofle arrivano da una micro zona del Salento, le Terre d’Arneo, terre benedette da Dio perché, si potrebbe azzardare a dire, che li ha plasmate per coltivare il vitigno Negroamaro. Per mandare in tavola i grandi vini rossi e rosati che indicano, genericamente, il Salento. E, invece, è bene saperlo: sono le Terre d’Arneo che attraverso grandi bottiglie fanno conoscere il Salento in tutto il mondo. E questo da sempre, se è vera la storia che i banchieri toscani quando tornavano dal Salento portavano al loro signore, il Magnifico Lorenzo de’ Medici, grandi recipienti di vino rosso che acquistavano presso i migliori viticoltori attivi nei centri che oggi fanno parte del Gal Terre d’Arneo.

negroamaro-in-spallieraDopo il Magnifico, saranno altri, sempre dalla Toscana, a ritirare il vino da Guagnano e Salice, da Copertino e Veglie, da Nardò e Leverano, per fare grande  il Chianti.
E’ un’altra storia, questa, che comunque ha permesso ai viticoltori del Salento di vivere e, forse, anche bene. Già da qualche decennio, però, la nuova immagine dell’enologia delle Terre d’Arneo, e in particolare del Negroamaro, è rappresentata dalle straordinarie cantine invidiate da molte altre regioni italiane. Cantine che andrebbero visitate una per una, magari seguendo una sorta di pista ciclabile che porti dalla storica Cupertinum (via Martiri del Risorgimento 6, tel. 0832.947031), la vecchia Cantina sociale di Copertino che ha contribuito a fare conoscere i grandi rossi pugliesi all’azienda Monaci (località Tenuta Monaci, tel. 0832.947512) creata dal guru del negroamaro,  Severino Garofano, che si esprime con un grande rosso, Le Braci e il rosato Girofle.

Seguendo questo ideale giro in bici, si raggiunge Leverano, dove sono attive due grandi cantine che del rispetto del negroamaro ne hanno fatto un vero e proprio culto:  Conti Zecca (via Cesarea, tel. 0832.925613) dove c’è solo l’imbarazzo della scelta dei vini da degustare, tanto è vasta ed eccellente la produzione,  e la Cooperativa Vecchia Torre (via Marche 1, tel. 0832.925053) che ha fatto conoscere il Leverano doc.

In successione c’è Veglie, che è anche sede del Gal “Terre d’Arneo” (via Roma, 27 – tel. 0832.970574) dove ci sono operatori culturali molto disponibili per fare scoprire le cantine più interessanti della zona. Come quelle di Salice Salentino, centro che ha dato il nome  ad uno dei più importanti vini della Puglia, il Salice appunto, che si esprime al meglio come rosso o rosato, due tipologie che hanno conquistato ampi capitoli in tutti i volumi dedicati all’enologia regionale e nazionale, grazie anche all’impegno di don Piero Leone che ha dedicato la vita al Salice. E, quindi, la  visita obbligatoria  è proprio alla bella cantina di Leone de Castris (via Senatore de Castris, 26 – tel. 0832.731112) vero tempio del negroamaro oltre che punto di riferimento storico del mitico rosato del Salento come il Five Roses, quello scelto dal generale Charles Poletti per le truppe americane che hanno liberate l’Italia dalla dittatura fascista; e, la Cantina sociale di Salice Salentino (via Pietro Nenni, 12 – tel. 0832.731138).

salentoSegue Guagnano, dove in un ex palmento di fine Ottocento, potrebbe essere indimenticabile un’immersione nel Negroamaro grazie al Museo del negroamaro (via Castello, 19 – tel. 0832.704021) allestito dal Gal Terre d’Arneo. Ma a Guagnano si possono degustare i grandi rossi direttamente dai produttori come Patriglione, Notarpanaro e Dedicato a Cosimo, prodotti da Taurino (strada provinciale 365 – tel. 0832.706490), Teresa Manara da Cantele (strada provinciale Salice-Sandonaci, km. 1 – tel. 0832.705010), Nero di Velluto dei Feudi di Guagnano (via Cellino, 3 – tel. 0832.705422) nonché la vecchia cantina scelta da Claudio Quarto, uno scienziato appassionato di vino che ha creato Magistravini (via Provinciale, 222 – tel. 0832.704398). Da Guagnano si attraversa Porto Cesareo prima di approdare a Nardò, dove le soste obbligatorie sono alla Cantina sociale di Nardò (via Alcide De Gasperi, 43 – tel. 0833.871606) e a Schola Sarmenti (via Generale Cantore, 37 – tel. 0833.567).
Ecco serviti le Terre d’Arneo, che attraverso le grandi bottiglie di vino delle sue cantine, fanno conoscere il bellissimo Salento.

Michele Pizzillo
Newsfood.com

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