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Ogm: “no” a decisioni sulla testa di consumatori e agricoltori

Ogm: “no” a decisioni sulla testa di consumatori e agricoltori

By Redazione

Il presidente Giuseppe Politi sottolinea la delicatezza del problema. La nostra agricoltura non ha necessità del biotech. Non si può, oltretutto, ignorare il parere delle Regioni.
Discutibile la posizione assunta dal Consiglio di Stato. A livello Ue vi è poca coerenza e molte diversità di vedute.
 
“Prima che venga presa alcuna decisione sugli Ogm nel nostro Paese, bisogna avviare una grande consultazione popolare. Non si possono prendere provvedimenti sulla testa di consumatori e di
agricoltori. Non solo. Non si possono aprire le porte alle biotecnologie con una sentenza, quella del Consiglio di Stato, che, pur rispettabilissima, ci sembra quanto meno discutibile e con la
quale s’ignorano le prerogative delle Regioni e il parere degli italiani, la maggioranza dei quali – come evidenziano molti sondaggi – si è dichiarata contraria verso il biotech. Lo ha
sostenuto il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi che ha invitato il governo a prendere una posizione chiara su argomento così delicato”.

“Da tempo sosteniamo che – ha aggiunto Politi – l’agricoltura italiana, diversificata, tipica e di qualità, non ha certo bisogno degli Ogm. Ripetiamo, quindi, che la questione va
affrontata con la massima chiarezza e soprattutto con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, compresi gli agricoltori, proprio per affrontare in maniera adeguata i vari aspetti di
questo importante problema”.

“Chiediamo al governo – ha rimarcato il presidente della Cia – di esprimersi in modo univoco e non come sta avvenendo ora. Tra i ministri emergono, infatti, posizioni divergenti. Accanto a
ciò, va detto che il parere delle Regioni non può essere ignorato, visto che le stesse Regioni su tale tematica, e in particolare sulla coesistenza, ha preso un momento di
riflessione, rinviando il documento sulle linee guida in materia”.

“Il nostro – ha concluso Politi – è un invito al confronto e al dialogo. Bisogna evitare decisioni affrettate, dettate, oltretutto, da una politica Ue che sugli Ogm ha assunto un
atteggiamento non certo coerente. Basta vedere le contrapposizioni e le diversità di vedute che ci sono fra i paesi membri, la Commissione esecutiva di Bruxelles e il Parlamento di
Strasburgo”.

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