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Terni: la birra autarchica con farro orzo e lenticchie

Terni: la birra autarchica con farro orzo e lenticchie

By Redazione

La storia dei Mastri Birrai Umbri, cooperativa agricola vicino a Terni, è una storia di risposta alla crisi, se non una favola a lieto fine quantomeno una nota positiva nel mondo della
birra.

Tutto inizia col crollo del prezzo dell’orzo, che rende praticamente senza valore i campi dell’organizzazione, ettari di terreno deprezzati da un giorno all’altro.

La risposta degli agricoltori sta nella produzione e nella vendita di birra. Tramite il birrificio agricolo di Bastardo, sul mercato iniziano ad arrivare birre artigianale umbre.

A dare qualche numero dell’operazione, ecco Marco Farchioni, rappresentante del marchio Mastri Birrai Umbri: “Siamo partiti dalla necessità di non buttare l’orzo, ed è arrivato un
successo: nel 2010 abbiamo venduto 5mila bottiglie, l’anno scorso siamo balzati a 1 milione 200mila, il 30% all’estero, dal Brasile all’Australia, dalla Russia alla Germania, che di birra
qualcosa ne capisce. E diamo lavoro già a 14 persone, tra fase produttiva, amministrazione e commerciale”.

Punto di partenza, e spina dorsale dell’iniziativa, un’autarchia aperta, il puntare alla tradizione senza dimenticare le conquiste recenti.

Allora, si esporta all’estero i prodotti dell’Umbria: dopo la triade classica (olio-birra-farina) la birra a KM 0. questa nasce da prodotti locali all’85%: principalmente, cereali come orzo,
cicerchia, farro e lenticchie. I prodotti arrivano dai terreni delle cooperativa: infatti, “Siccome la legge prevede di dare questo appellativo a chi produce in azienda almeno il 51% dei
prodotti utilizzati, in molti hanno comperato terre per raggiungere questo limite. Noi di ettari ne abbiamo 600, siamo agricoltori dal 1780, da quando il mio antenato Domenico aprì un
molino a Pontebari di Spoleto, per macinare olive, orzo e frumento raccolti nei suoi 40 ettari”.

E poi, l’apertura allo studio ed alla formazione continua, rappresentata dal Cerb: il Centro di Ricerca sulla Birra, costola dell’Università di Perugia, dedicato a ricerca, sperimentale
ed analisi del settore agroalimentare, con la birra al primo posto. Dal Cerb arriva il mastro birraio Michele Sindoni e nuove informazioni sulla maltazione e sulla cura delle materie prime.

Data l’importanza della forma, non stupisce la cura che i Mastri Birrai Umbri dedicano anche alla confezione. Le loro caratteristiche bottiglie arrivano dalla vetreria Bormioli, che agisce
secondo direttive precise.

In primis la resistenza (si rompe una bottiglia su 10.000), e poi la forma: le particolari scanalature servono ad esaltare gli aromi, che così sono più forti e duraturi. Caso
esemplare, quello della bottiglia Giano: “Agitandola leggermente, grazie al doccio che fa da “turbine”, rimescola i lieviti e li fa assaporare al bevitore. Viceversa, piegandola da una parte
ben indicata, il lievito si deposita all’interno di una scanalatura orizzontale e non finisce nel bicchiere”.

Infine, la creatività: le birre della cooperativa hanno nomi particolari, come Cotta 37, Cotta 21, Cotta 74. L’origine nel nome, nel fatto che “Le idee migliori a volte nascono per caso.
Stavamo appunto studiando col marketing come chiamarle e ci siamo resi conto che già avevano il loro nome e il loro numero, a seconda della ricetta usata per produrle. Così sono
nate le nostre birre, dal campo alla bottiglia”.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI

Mastri Birrai Umbri:

Giano dell’Umbria, Via B. Buozzi, 10 – 06030 Perugia (PG)
Tel.: 800-210722
Email info@mastribirraiumbri.it

www.mastribirraiumbri.it

Matteo Clerici

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