Toscana, aumenta l’export di olio e vino
6 Marzo 2012
In Toscana va bene la produzione di olio e vino, ma le piccole aziende soffrono ed i lavoratori sono sempre più anziani. Questi alcuni dei dati emersi dal “Rapporto sul sistema
rurale toscano”, realizzato da Irpet e Regione Toscana e presentato al Palazzo Strozzi Sacrati e alla presenza del presidente della Regione Enrico Rosso e l’assessore all’agricoltura Gianni
Salvadori.
In generale, l‘agroalimentare ha un PIL di 3 miliardi; in prima fila, il legno e prodotti derivati.
Allora, in prima fila il buon andamento dell’export, +12% nel 2010 e +10% nel 2011. Capofila l’olio (+16%) poi il vino (10%). Il vino gioca sui mercati esteri (in primis mercato
americano), mentre l’olio vanta la valorizzazione dei prodotti nazionali e locali (DOP e IGP) contro gli avversari extracomunitari.
Riguardo alla dimensione delle aziende, questa cresce (in media da 7 a 10 ettari), ma cala il numero, -38%. Più colpite le aziende di dimensioni limitate, che diminuiscono del 9%
l’anno, mentre quelle più grandi.
Altro dato critico l’età degli agricoltori, dove il 40% ha più di 60 anni. Inoltre, anche la Toscana subisce l’erosione del reddito, con le famiglie che tagliano sui
consumi (anche alimentari) e si rivolgono ai negozi di vicinato.
Infine, il capitolo su filiere e giovani. La Regione ha investito 45 milioni per i piani integrati ed altri 30 milioni sui giovani produttori. Per l’anno corrente saranno disponibili 20
milioni di euro sui Pif, i programmi integrati di filiera. L’intero sistema si regge sul lavoro di 7000 professionisti e coinvolge 1250 imprenditori.
Matteo Clerici